La stampa 3D ha trovato spazio anche a Expo 2015, con una declinazione sicuramente curiosa, ma adatta a far capire al grande pubblico non solo cosa sia l’additive manufacturing, ma soprattutto quali siano gli ambiti applicativi attuali, futuri e futuribili.
Il Cluster del Cacao e del Cioccolato ha ospitato l’evento, che ha visto da un lato la presenza di Conpait, la Confederazione dei Pasticceri Italiani, dall’altro FCA, nelle persone di Roberta Sampieri, specialista Additive Manufacturing, e Laura Viada, Sustainability Manager.
Al pubblico di Expo 2015, invero nutrito, è stato spiegato come l’Additive manufacturing e la stampa 3D non rappresentino una novità né per il mercato né per l’industria, che anzi fa uso di queste tecnologie da almeno 20 anni.
Roberta Sampieri ha raccontato che in FCA sono in uso dodici macchine professionali, che operano con tecnologie diverse, e che la stampa 3D viene utilizzata in modo molto estensivo nelle fasi di prototipazione. Tra gli utilizzi più recenti, senza dubbio lo studio della calandra della nuova Alfa Romeo Giulia.
Laura Viada, dal canto suo, ha sottolineato come l’utilizzo della stampa 3D e dell’additive manufacturing più in generale, siano un tassello importante nelle strategie dell’azienda nell’ambito della sostenibilità, dal momento che consentono di risparmiare tempo, materiali e scarti.
Il lato dolce della presentazione a Expo 2015 è toccato invece a Federico Anzellotti, presidente di Conpait, che, mentre decorava, ricoprendolo di cioccolato, un modello in scala della Fiat 500 X realizzato con la stampa 3D, ha raccontato come il mondo della pasticceria guardi con interesse alle applicazioni della stampa 3D per l’estrusione di cioccolato o zucchero, per le decorazioni fino alla preparazione di cibi “stampati”.
Anzellotti, che si è dichiarato curioso sperimentatore delle nuove tecniche, ha anticipato lo sviluppo di una stampante che in una sola battuta realizzi cioccolatini ripieni.