È il prezzo che l’utente paga per far parte di quel movimento tecnologico che Hp chiama Blended Reality.
Di fatto Sprout è una workstation all-in-one che funge da punto di contatto fra elementi fisici e ambiente digitale,
Anzi, da punto di ingresso: quello di uscita sarà la stampa 3D.
Il prodotto, che dovrà consentire questa chiusura del cerchio, e di cui si sa che utilizzerà la tecnologia Hp Multi Jet Fusion, è ancora in fase di sviluppo e si prevede possa vedere la luce del mercato nella seconda metà del 2016.
Per quella data, oltretutto, come sostenuto da Hp, Multi Jet Fusion potrebbe essere di 10 volte più rapida rispetto all’attuale tecnologia di stampa 3D, con costi di produzione percentualmente molto inferiori agli attuali.
Frutto virtuoso della confluenza di oltre 5mila brevetti, la tecnologia di stampa Hp punterà su tre asset: qualità, costi e velocità.
Frutto virtuoso della confluenza di oltre 5mila brevetti, la tecnologia di stampa Hp punterà su tre asset: qualità, costi e velocità.
A Las Vegas è stata mostrata anche una proposta di supply chain basata su sistemi, come Sprout, nativamente abilitati a trattare elementi fisici, e una rete di stampanti 3D, in termini, appunto, di qualità di output ottenibile, di tempi e di costi di produzione.
Sprout, lo ricordiamo, combina in un unico dispositivo uno scanner 3D, un proiettore DLP 1024×768, un computer con sistema operativo Windows 8.1 e touchscreen, 1 Tb di disco.