Non c’è solo Christo con il suo Floating Piers di Monte Isola sugli allori del momento creativo italiano, ma anche Santa Rosalia, a conferma che le nuove tecnologie aumentano l’efficienza del fenomeno artistico.
Quest’anno, infatti, verranno adoperate per riprodurre l’aspetto di Santa Rosalia, Santa Patrona di Palermo, evento che ogni anno richiama nel capoluogo siciliano molti fedeli e turisti.
Rudy Laurinavicius, l’artista che ha preso l’appalto per la realizzazione della statua ha organizzato il lavoro secondo uno schema articolato su tre punti: scansione, modellazione e realizzazione.
Scansione 3D. L’artista ha fornito una riproduzione della statua della Santa di 40 cm in argilla, estremamente dettagliata, in modo da poter ottenere la forma grazie ad una scansione 3D a luce strutturata.
Modellazione. Con programmi dedicati alla modellazione 3D la mesh è stata ripulita, portata alle dimensioni finali e quindi esportata in formato Stl. Successivamente il file è stato diviso in 7 pezzi.
Realizzazione. Un impianto robotizzato a 7 assi (un Abb Irb 2400 di proprietà di EngiMark) sta realizzando in polistirolo i 7 pezzi: una volta incollati, la statua sarà alta circa 2m.
Laurinavicius si occuperà personalmente della finitura dell’opera, con la resinatura della superficie e la successiva pittura.
«In questo modo potremo realizzare in breve tempo e con il massimo della qualità un prodotto che non avrei potuto realizzare per circostanze logistiche – ha detto l’artista palermitano – rompendo il tabù tecnologico che ad oggi separa arte e artigianato”.
EngiMark, insomma, ha rappresentato quello “scalpello in più” che fa la differenza.
«A noi piace definirci i nuovi artigiani» hanno commentato Massimiliano Fricano e Antonio Graziano di EngiMark, sfatando l’idea che le nuove tecnologie facciano perdere le radici artistiche e culturali.
Complimenti da Palermo