La conferenza internazionale Solidworks World 2017 di Los Angeles, a cui abbiamo partecipato, è stata un’ottima occasione per tracciare trame più ampie sul futuro industriale dell’intera Italia, partendo dal concetto di progettazione.
È vero che nella nostra penisola Solidworks raccoglie un fatturato inferiore a quello della Francia e della Germania, ma l’interesse degli operatori nazionali sulle tematiche innovative parla una linguaggio diverso.
In Italia le vendite avvengono tutte sul canale indiretto attraverso i quattro rivenditori Artedas, EasyDRom, Nuovamacut e SolidWorld.
«Pensate che un solo evento, tenuto a Bologna dal nostro partner di zona, ha raccolto ben milleduecento progettisti», ci ha detto Marco Gazzetto, direttore vendite Dassault per Italia, Israele e Balcani.
Dal 1997 Dassault è la mamma di Solidworks, affiancato a Catia e ad altri sistemi di progettazione per l’industria. «La crescita è molto forte, visto che dal 2013 al 2016 il fatturato è raddoppiato e per il 2017 ci si attende comunque un significativo aumento a due cifre», segno evidente del successo della loro proposta; anche alcuni rivenditori italiani presenti alla manifestazione hanno confermato l’ottimo andamento di Solidworks.
«Con le acquisizioni è normale prendere nuovo fatturato -, ha continuato Gazzetto, e la crescita attesa è molto alta nei prodotti non direttamente sviluppati da Solidworks – inoltre l’interesse nelle agevolazioni del decreto Industria 4.0 sembra promettere bene».
A livello strategico c’è fiducia nel cloud: «è 100 volte più sicuro degli altri sistemi, basta pensare alle banche – ha detto in conferenza stampa Gian Paolo Bassi, Ceo di Solidworks – Google spende 1 miliardo di dollari annui in sicurezza, e nessun altro può investire altrettanto».
La gamma di prodotti è ormai articolata su più livelli, dal desktop al webtop, al cloud. «Non siamo ossessionati dall’idea di unificare il portafoglio – ha spiegato Bassi – e non abbiamo nessuna intenzione di migrare».
Il sistema si basa su motore Parasolid e le tantissime Api sono pubbliche e disponibili ai clienti. Nella sessione plenaria Bernard Charlès, Ceo di Dassault, aveva aperto il fronte dei marketplace, in modo vago.
È stato possibile chiedere lumi a Bassi, che ha risposto a chi gli ha chiesto se c’è l’idea di fare business in modo simile a Amazon o Ali Baba: «Abbiamo il più grande data set specifico del mondo, ma al momento non ne possiamo parlare».
Forse su questo fronte qualcosa si muove, mentre per le prossime versioni dei software quasi tutto sarà svelato l’anno prossimo.