In occasione di Printing Reinvented, l’evento in corso a Lisbona in occasione del quale Hp presenta le novità in arrivo nell’ambito delle stampanti per il business, abbiamo incontrato Aurelio Maruggi, Vice President & General Manager della società, da tredici anni negli Stati Uniti e abbiamo avuto modo di domandargli a che punto sia lo sviluppo della stampante 3D, annunciata a ottobre del 2014.
“Tutto procede secondo le timeline stabilite”, ha dichiarato Maruggi, confermando il lancio della macchina verso la fine di quest’anno.
Il manager si è soffermato sui motivi che hanno portato HP a investire in questo ambito, “Un settore – a suo dire – che si prepara a conoscere la stessa evoluzione che il digitale ha portato nelle arti grafiche”.
Un settore finora frenato nella sua crescita da limiti di costo e limiti di produttività.
Proprio quei limiti che Hp si propone di superare con l’arrivo della sua prima stampante.
“Abbiamo la conoscenza delle tecnologie di base, a partire da PageWide, che sarà integrata nella stampante 3D, e abbiamo la conoscenza dei materiali. Sappiamo come si sviluppano e costruiscono testine di stampa. Pur senza essere un’industria chimica, c’è la chimica nello sviluppo dei nostri inchiostri”.
Pur senza rivelare ulteriori dettagli sulle caratteristiche specifiche della soluzione, Maruggi conferma non solo che la stampante dovrebbe poter gestire materiali diversi, ma soprattutto che di ciascuno sarà in grado di sfruttare tutte le caratteristiche, dalla durezza alla flessibilità, dalla resistenza meccanica alla leggerezza.
“Ogni voxel di un oggetto stampato 3D potrà avere caratteristiche diverse”, è la sua conclusione.
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