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BCG: tenere traccia delle emissioni di CO2 è ancora difficile per le aziende

Ridurre le proprie emissioni è uno dei degli obiettivi prioritari per le aziende di tutto il mondo, fondamentale per la salvaguardia del pianeta e per il successo dei business, sottolinea la società di consulenza strategica Boston Consulting Group (BCG).

Eppure, la misurazione delle emissioni – passaggio necessario per comprendere come abbatterle – rimane un compito arduo: nel 2022 solo il 10% delle aziende ha calcolato le proprie emissioni complessive (tenendo conto cioè di scope 1, 2 e 3), l’1% in più rispetto al 2021. Inoltre, il tasso di errore medio stimato di questo processo è del 25% – 30%.

Sono alcuni dei risultati emersi dal Carbon Emission Survey Report realizzato da BCG attraverso lo strumento CO2 AI e interviste a più di 1.600 organizzazioni con un fatturato dai 100 milioni ai 10 miliardi di dollari, considerate responsabili di oltre il 40% della produzione di emissioni a livello globale.

BCG emissioni

Sebbene ci siano stati dei miglioramenti rispetto allo scorso anno, la misurazione resta complessivamente debole in tutti i 14 settori presi in esame e nei 18 Paesi coinvolti nella ricerca.

Riduzione delle emissioni, quali vantaggi?

Misurare le emissioni è un passaggio necessario per la loro riduzione reale, sottolinea BCG, sia per chi ne misura l’intera portata (64% delle organizzazioni), sia per chi lo fa solo parzialmente (45%).

In termini monetari, abbattere le emissioni significa un ritorno di almeno un milione di dollari per oltre il 70% delle imprese intervistate, e per il 37% benefici finanziari pari o superiori a 100 milioni di dollari. Le aziende hanno inoltre osservato molti altri vantaggi: il 54% ha registrato un miglioramento in termini di reputation e il 37% nella propria capacità di attrarre talenti.

Roberto Ventura, Managing Director e Partner di BCG
Roberto Ventura, Managing Director e Partner di BCG

I risultati dell’indagine di quest’anno danno un’immagine chiara della situazione: le attività di misurazione e riduzione delle emissioni fanno bene al pianeta, ma anche alle aziende.

Servirsi di strumenti digitali e basati sull’intelligenza artificiale è chiave per accelerare il processo di decarbonizzazione per tutti i settori”, afferma Roberto Ventura, Managing Director e Partner di BCG.

Tuttavia, BCG mette in evidenza che c’è un problema di percezione. L’88% delle realtà intervistate considera le emissioni di scope 1 e 2 come le più importanti da abbattere, mentre solo il 12% sembra comprendere che sono invece le emissioni di scope 3 a necessitare degli interventi più importanti.

BCG emissioni

Come evidenziato dal CDP Global Supply Chain Report 2021, infatti, il 92% di tutte le emissioni di un’organizzazione possono essere ricondotte alla categoria scope 3 ovvero a quelle generate esternamente all’azienda, ma direttamente collegate alle sue attività – ad esempio derivanti dalla mobilità dei dipendenti o dalla catena di fornitura – mentre le emissioni di scope 1 e 2 (interne alle aziende) rappresentano solo l’8% del totale.

L’importanza delle soluzioni digitali

Per accelerare la misurazione e la riduzione delle emissioni delle aziende – sottolinea BCG – è necessario un maggiore supporto da parte delle istituzioni, ma è fondamentale anche l’adozione di strumenti digitali.

Le organizzazioni che dispongono di soluzioni automatizzate per la stima delle emissioni, come CO2 AI, hanno infatti 2,2 volte più probabilità di misurare le stesse in modo completo e 1,9 volte più probabilità di minimizzarle.

BCG emissioni

Per le aziende, misurare le proprie emissioni è il primo passo fondamentale per raggiungere l’obiettivo Net Zero.

Gli strumenti digitali possono offrire un valido supporto in questo senso, garantendo accuratezza e completezza, favorendo allo stesso tempo il processo decisionale per la riduzione“, ha dichiarato Charlotte Degot, fondatrice e leader globale di CO2 AI by BCG.

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