Home Stampa 3D 3DItaly più forte con Ultimaker

3DItaly più forte con Ultimaker

Antonio Alliva, co-founder di 3DItaly, ha approfittato di 3DPrint Hub per dare l’annuncio al mercato nazionale: il service-store della stampa 3D, che da Roma sta allargando la propria influenza a tutto il mercato nazionale, vende e supporta le stampanti 3D di Ultimaker e gli scanner Scanify di Fuel 3D.

Gli store di 3DItaly  sono a Roma, Milano, Torino. Ragusa, Pescara, dove lavora una quindicina di persone (“ma non sono commessi – ha tenuto a precisare Alliva a 3D Printing Creative – sono ragazzi che sanno consigliare sulla corretta scelta e il corretto uso“). A Roma c’è anche il laboratorio. Entro giugno apriranno i negozi a Napoli, Padova e Bari .

La casa olandese e quella inglese hanno quindi scelto di arrivare sul nostro mercato in modo più consistente ed esteso, contando su chi può dare anche supporto e formazione ai vecchi e nuovi maker.

E che la dedizione di 3DItaly sia questa è confermata dalla efficace sintesi di Alliva: «Siamo un service di stampa, facciamo prototipi per designer, architetti, aziende – ha detto  in conferenza stampa -. Vendiamo strumenti per digital fabrication. Siamo anche un centro di formazione, con la 3DItaly Academy. Facciamo ricerca e sviluppo, come la stampante 3D per cioccolato con Antica Dolceria Bonajuto di Modica, che porteremo a Expo 2015. facciamo training center Rhinoceros».

Ultimaker perché ha un’anima maker

In Italia 3DItay vende già stampanti di Wasp e Sharebot. Con le Ultimaker n2, da 30 a 300 mm al secondo, facili da utilizzare, il service romano intende condividerne “il modello di impresa: che mette prima le persone“. Non solo.

Ultinaker, ci ha spiegato Marco Martelli, esperto e maker (ha appena creato il Fablab Imola) da poco salito a bordo di 3DItaly, «in Italia ha due piccoli rivenditori e vende sempre tramite Web. Gli serviva un partner su tutto il territorio, in grado di dare assistenza. Loro credono nel service, nel punto di contatto fisico, come noi. E non vogliono una realtà monomafrca, così come si tengono lontani dalle grandi catene».

Nella scelta di 3DItaly, insomma, ha vinto l’anima maker: «sono opensource (come dimostra l’esperimento tenuto all’aeroporto di Amsterdam della stampa di un elefante con 5 stampanti hackerate, per sfruttare la possibilità di stampare all’infinito sull’asse z – NdR), producono 25mila macchine all’anno; tengono molto al design e non vogliono riempire i magazzini dei rivenditori, ma arrivare nel miglior modo possibile a soddisfare l’utente».

Questo combacia con l’intenzione di 3DItaly dichiarataci da Alliva e Martelli: diventare il negozio da cui, una volta entrati, si esce avendo chiare le idee su quale stampante serve alle proprie esigenze.

Il personale di 3DItaly andrà ad Amsterdam per formarsi al meglio su supporto e manutenzione di  un prodotto il cui prezzo sarà comunque fissato dalla casa madre.

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