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Stampa 3D, primo motore della transizione digitale della produzione

Uno studio di Hp, condotto in collaborazione con 3dbpm Research, ha evidenziato che la stampa 3D ha un ruolo centrale nell’abilitare la transizione digitale delle aziende di produzione.

La ricerca analizza i trend chiave relativi al digital manufacturing tra i principali produttori di componenti industriali in Europa.

Il 96% degli intervistati ha dichiarato che la stampa 3D li supporta nell’accelerare l’introduzione di nuovi prodotti sul mercato e contestualmente il 100% riconosce l’importanza di incrementare la digitalizzazione dei propri processi produttivi e la capacità di realizzare parti on demand rappresenta il principale driver di questo approccio.

Nei prossimi 12 mesi il 63% delle aziende che hanno partecipato all’indagine farà investimenti in digitalizzazione per un valore stimato tra 100.000 e oltre un milione di euro.

La ricerca di HP e 3dbpm

Il report Am Trends in EMEA di Hp, condotto tra marzo e giugno da 3dpbm analizza le motivazioni e le strategie di investimento in sei mercati chiave europei: Francia, Germania, Italia, Spagna, Benelux e Regno Unito.

Un gruppo di produttori di componenti industriali di diverse dimensioni e con un’ampia gamma di specializzazioni è stato intervistato in modo indipendente: lo studio esamina come le aziende che hanno già implementato processi di produzione digitale e additiva per la realizzazione di parti industriali percepiscano i vantaggi derivanti dall’adozione di tale strategia, e in che misura si aspettano la continua accelerazione di questo macrotrend nel breve e medio termine.

Per Davide Ferrulli, Regional Manager HP 3D Printing France, Italy, Nordics, “Le aziende leader del futuro saranno quelle che si avvalgono della potenza di software, dati, IA e digital manufacturing per reinventare e personalizzare i prodotti e le esperienze dei clienti. Inoltre “la stampa 3D e la sua natura intrinsecamente flessibile promuovono un’economia più circolare”.

Il report ha indicato che la sostenibilità ha influenzato la decisione di digitalizzare i processi produttivi, con il 61% degli intervistati che la ritiene un driver determinante per la digitalizzazione.

Inoltre, il 91% di loro osserva che la capacità di produrre parti on demand rappresenta un vantaggio importante e un ulteriore 79% ritiene l’additive manufacturing un supporto per le sfide della produzione, ad esempio per la capacità di adattarsi alla fluttuazione della domanda.

Il report mostra che l’additive manufacturing è un’opportunità chiave nella digitalizzazione dei processi di produzione industriale e il 96% degli intervistati considera la digitalizzazione una necessità per la quasi totalità dei processi di produzione.

L’impiego della stampa 3D nella realizzazione di parti industriali è considerato la soluzione per produrre componenti più economici e in modo più veloce. Gli intervistati nel Regno Unito e in Germania prevedono di destinare gli investimenti più importanti nella digitalizzazione e nella produzione additiva: il 50% degli inglesi e il 40% dei tedeschi sono intenzionati a investire più di 1 milione di euro nei prossimi cinque anni.

Ulteriori dati evidenziano che l’83% dei rispondenti utilizza l’additive manufacturing per la produzione di componenti e strumenti per realizzare beni capitali o altri strumenti di produzione; la metà (52%) realizza già prodotti finiti completi, il che rappresenta l’attuale frontiera della produzione additiva.

La stampa 3D in produzione in Italia

L’analisi dei trend specifici per paese caratterizza la seconda parte del report,  fornendo un fotografia dei diversi approcci adottati nei principali mercati europei.

Per i produttori italiani di parti industriali intervistati, il principale vantaggio della produzione additiva (60%) è stata la maggiore efficienza delle parti 3D. Inoltre, il 75% di essi considera la sostenibilità importante per la digitalizzazione dei processi produttivi, sempre il 75% prevede, nei prossimi 12 mesi, di investire in processi di digitalizzazione un valore stimato tra i 100.000 euro e oltre un milione di euro.

La maggior parte delle aziende italiane intervistate (60%) ritiene che il principale vantaggio dell’additive manufacturing sia la possibilità di ottimizzare forma e performance dei loro prodotti – nettamente al di sopra del dato complessivo europeo del 45%.

Il 75% si aspetta una crescita esponenziale dell’additive manufacturing nel medio termine.

Per il 57% l’additive manufacturing fornisce il supporto necessario per accorciare la supply chain.

La sostenibilità è considerata un fattore chiave per promuovere la digitalizzazione per il 75%. 

Industrial tooling

Complessivamente, oltre il 95% degli intervistati ha affermato che l’additive manufacturing è una tecnologia fondamentale per la digitalizzazione nei loro attuali flussi di produzione.

Il 91% ha risposto che utilizza l’additive manufacturing per realizzare strumenti industriali (inclusi attrezzature e stampi) impiegati per produrre più parti attraverso processi non additivi. Altri importanti tipi di parti includono EOAT e componenti di sistemi di automazione.

Il 52% degli intervistati adotta la produzione additiva per realizzare prodotti finiti completi

Il 96% degli intervistati afferma che la produzione additiva consente loro di immettere un prodotto sul mercato più rapidamente.

Il 91% ha indicato che la capacità di produrre parti on demand è un vantaggio chiave della stampa 3D.

Il 79% ha dichiarato che la produzione additiva li ha sostenuti nell’affrontare le sfide di produzione legate al COVID-19.

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