I polimeri hanno fatto la storia della prototipazione rapida e continuano a farla, ma ora tocca al metallo. Quando si vuol parlare di additive manufacturing in senso completo, ossia di produzione di taglio industriale, infatti, deve entrare in gioco il metallo e le relative tecnologie di stampa 3D.
Secondo gli analisti il segmento della stampa 3D con il metallo è quello a maggiore crescita in tutta la manifattura additiva, con un fatturato globale che da qui a dieci anni sarà di diversi miliardi di dollari.
In più, le spinte a cui è sottoposto tutto il settore additivo portano verso il grande alveo dell’Industria 4.0, movimento al quale le aziende italiane devono trovare a tutti i costi il modo di partecipare, come ci ha spiegato in un’intervista esclusiva l’amministratore delegato di GE Italia, Sandro De Poli.
Mettendo insieme tutti questi ingredienti risulta uno scenario composito, dinamico, a tratti non ben definito, che sul numero 15 di 3D Printing Creative abbiamo perciò voluto approfondire con i maggiori interpreti del momento. Ne è emerso un quadro che raffigura la stampa 3D con il metallo come un obiettivo che piace a molti ma a tanti pare irraggiungibile, per via dei costi.
Produttori e, soprattutto, service, ci hanno spiegato lo stato dell’arte del settore, indicandoci i percorsi per ottenere risultati in modo congruente con le proprie possibilità di investimento.
E sempre i service ci raccontano una bella storia italiana. Sono quelli che stampano in 3D per aziende e professionisti utilizzando polimeri e resine. Hanno partecipato in gran numero a una nostra speciale inchiesta di fine anno, raccontandoci il loro 2016 e anticipandoci le attività del 2017. Anche in questo caso emerge un quadro vivido, dinamico, di piccoli e medi imprenditori che hanno intrapreso con soddisfazione e ottimismo la strada della produzione digitale; che è la stessa strada che devono percorrere le aziende che intendono far parte del movimento Industria 4.0.
Con l’aiuto di accademici spieghiamo a queste realtà le cifre e i contenuti del piano varato dal Governo, e che sarà sul trampolino di lancio all’inizio del 2017. Per loro si tratterà di agganciare il treno della trasformazione digitale facendo investimenti in infrastrutture, dispositivi, ma anche in ricerca e sviluppo, attività che non deve mai mancare anche sul fronte dei materiali, come ci insegnano Filoalfa e quelle realtà che stanno sviluppando i siliconi e gli inchiostri conduttivi.
Con questo numero si conclude il corso introduttivo a Rhinoceros. La sezione pratica comprende le prove di due stampanti professionali, scovate in Oriente da altrettante realtà nazionali: sono la Tiertime Up Box, proposta sul nostro mercato da WL3D, e la Rokit 3dison AEP, portata in Italia da Bilcotech.