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Stampa 3D industriale, i progressi di NextGenAm

Un anno fa Premium Aerotec, Daimler ed Eos hanno avviato il progetto NextGenAm per sviluppare la base di un nuovo sistema per la produzione in serie con tecnologie di stampa 3D.
La partnership ha reso operativo il primo impianto pilota presso la struttura di Premium Aerotec a Varel, nella Germania del Nord.

L’additive manufacturing sta diventando un fattore sempre più importante a livello di settore, anche per quanto riguarda la produzione in serie. In questo contesto, il fornitore di aerostrutture Premium Aerotec, il produttore di autoveicoli Daimler ed Eos, il più importante fornitore di tecnologie a livello mondiale per la stampa 3D industriale, hanno unito le forze nel progetto NextGenAm, che fondamentalmente ha come obiettivo lo sviluppo delle soluzioni di Additive Manufacturing di nuova generazione.

Dall’avvio ufficiale del progetto nel maggio dello scorso anno, il team NextGenAm ha controllato l’intero processo per valutarne il potenziale di automazione. Ora è stato reso operativo il primo impianto pilota presso il centro tecnologico di Premium Aerotec a Varel.

Obiettivo del progetto NextGenAm è sviluppare una cella di produzione completa, in grado di produrre componenti in alluminio per il settore automobilistico e quello aerospaziale. L’impianto pilota comprende macchinari per la produzione in additivo, la post-elaborazione e il controllo qualità.

L’innovazione per la catena di produzione sta nel fatto che i singoli passaggi e l’interazione di tutte le fasi del processo sono automatizzati e integrati, con l’eliminazione delle operazioni manuali. Di conseguenza, è possibile produrre componenti complessi, leggeri e al tempo stesso robusti. Inoltre, l’elevato livello di automazione rappresenta la base per una produzione ad alta redditività.

L’impianto pilota di NextGenAm

Il centro della catena di produzione dell’impianto pilota è il sistema EOS M 400-4 per la stampa 3D industriale con materiali metallici. Il sistema è utilizzato in combinazione con le soluzioni previste dal concept EOS Shared-Modules ed è dotato di una stazione per le polveri e collegato a una stazione indipendente di configurazione ed estrazione.

Di conseguenza, il riempimento e lo svuotamento del sistema con il materiale in alluminio, la configurazione del sistema per la preparazione di un nuovo lavoro di produzione e l’estrazione dei componenti dal letto di polvere possono essere effettuati indipendentemente dell’effettivo processo di produzione additiva e parallelamente a quest’ultimo, aumentando in maniera significativa la produttività. I componenti sottoposti al processo di Additive Manufacturing, inoltre, sono trasportati tra le singole stazioni in maniera completamente automatizzata, in un contenitore su un veicolo a guida autonoma.

L’automazione è arrivata anche nella fase di post-elaborazione: un robot prende la piattaforma di produzione con le parti dalla stazione di configurazione e la posiziona in un forno per il successivo trattamento termico. Lo stesso robot rimuove quindi di nuovo la piattaforma e la trasporta in un sistema di misurazione ottica tridimensionale per le attività di controllo qualità. Infine, la piattaforma di produzione viene trasferita a una sega a nastro, che ne separa i componenti, rendendoli disponibili per il successivo utilizzo.

Il futuro di NextGenAm

Nei prossimi mesi, la process chain pilota sarà ulteriormente testata presso il centro tecnologico di Varel e parti della struttura saranno sottoposte ad audit. Verranno inoltre raccolti e analizzati dati di produzione con l’obiettivo di acquisire informazioni precise sui tempi di elaborazione, la redditività e l’ottimizzazione dei costi. Il progetto NextGenAm si sta quindi avvicinando progressivamente al proprio obiettivo: consentire la produzione in serie di componenti in alluminio altamente complessi tramite un processo di Additive Manufacturing particolarmente economico.

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