A Francoforte è in corso il formnext e molte aziende stanno mostrando le innovazioni e le tendenze della stampa 3D che vi abbiamo anticipato in questi ultimi mesi: dalla stampa a metallo a quella a ceramica, dalla virata verso la produzione alla nuova 3d printed electronics.
Proprio riguardo la stampa 3D di dispositivi elettronici, Nano Dimension dimostra la stampa contemporanea di polimeri e metallo con la sua DragonFly 2020, macchina per la produzione prototipale di PCB multistrato.
La svedese Arcam, neo acquisto di GE, mette in mostra la Arcam Q10plus, che stampa in cromo-cobalto, che insieme al titanio è una materia prima per l’industria ortopedica e l’industria aerospaziale (di cui potrete leggere sul numero di dicembre di 3D Printing Creative).
Roland DG presenta la tecnologia di stampa 3D di oggetti in ceramica, utilizzando polvere di allumina. Si tratta di un un processo in due fasi: dopo quella di produzione ne serve una di curing. La società ne mostra solamente il primo.
Chi coniuga perfettamente i due materiali del momento, è XJet. La società israeliana (finanziata da fondi cinesi e da Autodesk) mette in mostra una tecnologia a getto di nanoparticelle che sa usare sia il metallo, sia la ceramica.
HP scende in campo
Al formnext è presente anche HP, con la soluzione HP Jet Fusion. Quando il direttore 3D Printing di HP, Stephen Nigro, la presentò al Rapid 2016, disse che la Multi Jet Fusion Open Platform potrebbe diventare una delle componenti più importanti della nuova tecnologia industriale. Una innovazione critica per l’industria perchè propone la stampa 3D come una tecnologia di produzione a pieno titolo, e per la quale i produttori avranno bisogno di accedere a una vasta gamma di materiali con proprietà avanzate per applicazioni specializzate. E questo sta proponendo HP, che sta creando una piattaforma con cui offrire materiali lavorando a stretto contatto con partner certificati per svilupparne di nuovi da affiancare ai propri. L’idea è di creare ecosistema aperto, basato su un kit di sviluppo che consente ai vendor di creare materiali in modo indipendente.
Oggi la tecnologia di stampa 3D di HP utilizza il PA12 High Reusability, una termoplastica forte, multiuso, che consente di ottimizzare i costi e la qualità delle parti prodotte. HP vuole introdurre nuovi termoplastici, tra cui PA11, PA12 di vetro e materiali con proprietà ritardanti di fiamma ed elastomeri.
Industrializzare l’additive manufacturing
Ricoh presenta la propria proposta per innovare i processi produttivi, basata sulla stampante AM S5500P e l’utilizzo di una vasta gamma di materiali tra cui PP, PA12, PA11 e PA6.
Siemens, giocando sul terreno casalingo, annuncia il varo, per il 2017, di una piattaforma integrata per l’additive manufacturing, promuovendone l’industrializzazione, automatizzando la produzione con tutte le tecnologie di stampa, dalla fusione di letto di polvere alla classica estrusione (FDM).
Anche EOS punta alle soluzioni flessibili automatizzate e robotizzate per la produzione integrata, da destinare alle sue stampanti come la Eos M 400 4 e la P 770.
L’inglese Renishaw metterà mostra le macchine AM400 e RenAM 500, Stratasys esibisce la J750, stampante multimateriale e multicolore per la prototipazione industriale avanzata, e Makerbot tutti i nuovi Replicator aggiornati per il mondo professionale.
Non espongono a Francoforte ExOne e Carbon, che produce l’innovativa tecnologia CLIP.