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Sostenibilità e trasformazione digitale, le sfide dell’industria chimica

L’industria chimica sta vivendo un momento di grandi cambiamenti, dettati soprattutto dall’evoluzione del mercato internazionale, dalla trasformazione digitale e dalla crescente attenzione verso il tema della sostenibilità. Dopo aver attraversato diversi momenti del proprio sviluppo, anche questo settore sta entrando nella fase 4.0, basata su economia circolare e digitalizzazione.

Secondo Angela Colucci, VP Strategy & Business Development Director di Atlantic Technologies, con un fatturato pari a 51 miliardi di euro nel 2020, il comparto chimico italiano si conferma oggi il terzo a livello europeo (decimo al mondo) con una quota produttiva del 10%. Nel nostro paese, l’industria chimica rappresenta attualmente il sesto settore economico con 2.800 aziende e circa 111 mila addetti altamente qualificati. Per diverse produzioni, l’industria chimica italiana riveste posizioni anche più rilevanti a livello internazionale; in alcuni casi, come nell’ambito dei principi attivi farmaceutici, il nostro paese vanta una leadership a livello mondiale.

Ma quali sono le sfide che deve affrontare oggi il settore chimico italiano? E quali le opportunità offerte dalla tecnologia che dovrebbe cogliere per consolidare la sua posizione sul mercato internazionale?

Sostenibilità economica e ambientale della supply chain nella chimica

Colucci ricorda che, fra le sfide che il settore chimico è chiamato ad affrontare, vi è senza dubbio quella della sostenibilità declinata dal punto di vista economico e ambientale. Sul piano economico e finanziario, le aziende del comparto devono fare i conti con un mercato in continua evoluzione e sempre più ampio. I clienti finali si comportano sempre più come veri e propri consumatori e le aziende devono adeguare le produzioni alle loro richieste di customizzazione. Ciò fa sì che le realtà attive nell’industria chimica non possano pensare di affrontare queste nuove sfide produttive con gli strumenti che hanno utilizzato fino a questo momento, ma debbano scegliere di implementare soluzioni innovative, che possano garantire loro una maggiore efficienza e favorire la crescita del business aziendale.

La manager sottolinea che lo stesso discorso vale per la compliance normativa. In un mondo sempre più globalizzato, con mercati sempre più grandi e competitivi, le aziende di un settore come quello chimico sono costrette a rispettare rigidi standard normativi, che cambiano velocemente. Per evitare di incorrere in sanzioni e non restare escluse da mercati importanti come quello europeo e quello nordamericano, le aziende chimiche hanno bisogno di soluzioni in grado di snellire tutta la burocrazia legata alla compliance normativa e dunque sempre aggiornate. Si tratta di un altro aspetto legato al tema più ampio dell’efficienza, che se non affrontato con gli strumenti giusti rischia di inficiare tutti gli sforzi fatti da un’azienda nell’ambito dell’R&D e dell’innovazione di prodotto.

Tuttavia la sfida più importante per il settore è senza dubbio quella della sostenibilità ambientale. Più che altri comparti, le aziende chimiche sono chiamate a impattare sempre meno sull’ambiente, riducendo le emissioni inquinanti, diminuendo le sostanze nocive degli scarti produttivi, ma anche realizzando prodotti sempre più “green”.

Per queste realtà, precisa Colucci, diventa dunque imprescindibile avere un controllo puntuale su tutta la catena di approvvigionamento, dalla materia prima al prodotto finito. Questa sfida si dimostra sempre più difficile da vincere con soluzioni ERP generiche. Le aziende chimiche necessitano di strumenti pensati specificatamente per loro, che risultino all’avanguardia sia dal punto di vista della compliance sia sul piano della gestione della catena di approvvigionamento.

L’obiettivo è quello di utilizzare gli strumenti giusti per essere più efficienti sul piano della produzione, più resilienti nei confronti dei cambiamenti, più sostenibili e anche più competitive sul mercato.

Oggi le aziende del settore chimico hanno a disposizione soluzioni tecnologiche che le supportano nel garantire la sostenibilità lungo l’intera supply chain. Utilizzando funzionalità end-to-end, possono ridurre i consumi energetici e gli sprechi e migliorare il loro impatto ambientale. Ma vediamo nel dettaglio in che modo un ERP moderno può fare la differenza per le aziende del settore chimico.

Angela Colucci
Angela Colucci

ERP all’avanguardia e una solida expertise consulenziale

Se da un lato la scelta delle migliori soluzioni tecnologiche ha da sempre rappresentato un must have per quelle aziende intenzionate a intraprendere un concreto percorso di trasformazione digitale, dall’altro la consulenza di un team di esperti con una forte expertise sulle soluzioni, sul settore e sulle tematiche di business è oggi un elemento imprescindibile per la buona riuscita di un progetto di digitalizzazione.

La supply chain del settore chimico deve essere gestita in modo estremamente equilibrato e ciò comporta per le aziende produttrici la necessità di abbandonare i fogli di calcolo e le operazioni manuali, che possono determinare errori e generare decisioni poco efficienti. La migliore soluzione è quella di adottare un approccio più proattivo e informato alla gestione della catena di approvvigionamento end-to-end, scegliendo soluzioni ERP moderne in grado di ottimizzare i processi della supply chain, fra i quali la previsione della domanda, la pianificazione del fabbisogno di materie prime, l’allocazione del personale, la gestione del magazzino e della logistica, la tracciabilità e il richiamo dei lotti. Secondo un recente studio, il settore chimico si dimostra in ritardo rispetto al comparto manifatturiero per quanto riguarda il tema della trasformazione digitale. In media solo il 25-50% dei produttori di sostanze chimiche ha implementato nuove tecnologie per la digitalizzazione.

La manager di Atlantic Technologies afferma che si tratti di un’occasione persa, considerando che le aziende potrebbero beneficiare di un aumento dei profitti del 6% semplicemente impiegando al meglio le giuste tecnologie all’interno dei loro processi produttivi.

Al momento di intraprendere un percorso di trasformazione digitale, è necessario che le imprese attive nella chimica si affidino a un team di consulenti esperti, in grado di guidarle nella scelta delle migliori soluzioni e, contestualmente, di favorire il cambiamento culturale all’interno dei team aziendali.

In quest’ottica, il team di consulenza ideale per supportare la digitalizzazione aziendale deve avere una expertise consolidata sulle soluzioni che implementa, ma anche una conoscenza approfondita del settore nel quale opera il cliente, soprattutto quando si tratta di un comparto complesso come quello chimico. Inoltre non deve mancare mai un approccio che tenga in considerazione non solo gli aspetti tecnologici, ma anche quelli più legati al business.

L’importanza della consulenza

Altro aspetto importante è il supporto che il team di consulenza può dare al cliente per preparare l’azienda a quel cambiamento culturale (change management) necessario per sfruttare al meglio le straordinarie opportunità offerte dalla trasformazione digitale e favorire l’adozione della nuova soluzione ai diversi livelli aziendali.

Concludendo, Colucci ritiene che questo asset sia ancora più importante quando si tratta di passare a una soluzione ERP all’avanguardia, pensata specificatamente per un’industria come quello chimica, e dunque in grado di rivoluzionare anche la gestione della supply chain end-to-end. La formazione dei dipendenti e un approccio positivo da parte del management aziendale sono due elementi determinanti per tutte le aziende che vogliono affrontare un percorso di trasformazione digitale, con l’obiettivo di far crescere il proprio business e puntare sulla sostenibilità. Proprio per questo, scegliere il giusto team di consulenza è oggi tanto importante quanto le soluzioni implementate, perché la trasformazione digitale non è solo un tema IT, ma un cambiamento che deve partire dalle persone.

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