Sharebot ha presentato oggi la nuova stampante 42, una desktop a deposizione di filamento che con uno street price sotto i 3mila euro si colloca idealmente a fianco del già esistente modello Ng per incontrare le esigenze del mercato professionale e piccolo manifatturiero.
Mercato, tra l’altro, che da ieri la società presidia anche con una partnership con 3DZ, per la distribuzione a livello nazionale delle stampanti a sinterizzazione di polveri SnowWhite.
Come ha dichiarato l’amministratore delegato, Arturo Donghi, la Sharebot 42 sarà disponibile in ordinazione dal 5 marzo e sarà consegnata a partire dal 5 aprile.
La stampante è un condensato di evoluzione tecnologica ed è emblematica del percorso che della società di Nibionno (Lecco) ha imboccato e che, sempre stando alle parole di Donghi, dovrà portare alla stampa 3D con un click.
La 42 è una macchina compatta, plug and play, che lavora chiusa: il filamento sta all’interno. Si auto calibra, ha ugello intercambiabile da 0,4, 0,6 e 0,8 mm, un sensore di scorrimento di filamento che consente interrompere la stampa e riprenderla dallo stesso punto. Dispone di un software per il controllo da remoto, che è stato creato da Sharebot per poter gestire più di una macchina contemporaneamente.
Dal 5 aprile sarà in consegna anche il 3D-Paper. Si tratta di un nuovo materiale che lo spinoff del Politecnico di Milano, nextMaterials, ha ceduto a Sharebot in licenza d’uso.
Nato iniziamente per risolvere un’esigenza del mondo packaging, di produrre confezioni in mono-materiale riciclato e riciclabile, il 3D-Paper è stato indirizzato verso la stampa 3D per un’intuizione del professor Alberto Cigada, del dipartimenrti di chimica del Polimi.
NextMaterials ha creato in un anno il materiale basandosi su carta riciclata, ne ha depositato il brevetto e in sei mesi lo ha ottimizzato.
Come ha spiegato Cigada, il materiale ha vari pregi che interessano il mondo della stampa 3D: è riciclabile, supporta alta velocità di stampa, lavora a piatto freddo senza lacca, è saldabile con acqua, levigabile dopo immersione in alcool denaturato, formabile con tecnologia share memory forming, impermeabilizzabile con trattamenti di superficie, colorabile.
Si tratta di un PVA modificato che fonde a 180 gradi.
La rivoluzione, e tale è per Donghi, comincia il 5 aprile.
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