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Re-Generation, il progetto di FANUC per rimettere a nuovo i robot usurati

FANUC Italia, sede italiana dell’azienda mondiale specializzata nel campo della robotica, del controllo numerico e dell’automazione industriale, ha presentato il programma Re-Generation, progetto pilota per il remanufacturing dei robot nato con l’obiettivo di dare alle macchine una seconda vita, ricondizionandone i componenti usurati e reinserendole nelle linee produttive.

Il servizio di rigenerazione, interamente sviluppato in Italia e primo pilota in Europa, nasce in risposta alla crescente domanda di servizi legati alla sostenibilità del prodotto e dall’ambizione dell’azienda di posizionarsi come punto di riferimento nell’ambito dell’economia circolare.

In un contesto di mercato caratterizzato da crisi energetica, aumento del costo delle materie prime, problemi di approvvigionamento e soventi interruzioni delle supply chain – sottolinea FANUC –, è fondamentale orientare sempre più gli investimenti nella direzione della sostenibilità grazie allo sviluppo di soluzioni e servizi innovativi. In questo scenario, il remanufacturing industriale rappresenta un trend mondiale in enorme crescita.

Si prevede, infatti, che il mercato della rigenerazione dei macchinari industriali crescerà di 304,36 miliardi di dollari tra il 2021 e il 2026. Anche a livello europeo si vuole andare in questa direzione: un’analisi dello European Remanufacturing Network stima che il mercato del remanufacturing avrà un giro di affari pari a 100 miliardi di euro nel 2030, con il settore automotive sul podio. Proprio in questa industry, rigenerare ha permesso di ottenere enormi benefici ambientali ed economici, consentendo un risparmio dell’88% sui materiali, del 56% sul fabbisogno energetico e del 53% sull’immissione di CO2.

In definitiva, con il progetto Re-Generation, FANUC estende l’offerta dedicata ai propri clienti con un servizio in grado di supportarli nell’ottimizzazione dei costi, nella riduzione degli scarti e in un utilizzo più efficiente delle risorse nel rispetto della sostenibilità ambientale e aziendale.

La rigenerazione è volta al reinserimento del robot industriale nella catena di produzione. Il robot viene, infatti, riconsegnato al cliente revisionato e dotato di componenti di ricambio, a loro volta ricondizionati dal FANUC Repair Center in Lussemburgo. Non solo le parti danneggiate, ma anche quelle deteriorate vengono sostituite per ottenere una macchina altamente performante. FANUC non elimina le parti usurate, ma le sottopone a un’ulteriore revisione per altri possibili riutilizzi, contribuendo ulteriormente alla riduzione degli sprechi.

In concomitanza con la riconsegna, FANUC allega al cliente un Green Book, consultabile attraverso la scansione di un QR Code, in cui sono descritte le attività svolte e la percentuale di ricambi ricondizionati usati per rimetterlo a nuovo.

FANUC Italia ha destinato una specifica area della nuova sede di Lainate – visitabile dagli stessi clienti – all’implementazione del programma Re-Generation. Il progetto, ad oggi in fase sperimentale, si pone l’obiettivo sfidante di rigenerare un centinaio di robot entro la fine del 2023.

Il programma Re-Generation nasce dalla profonda expertise dei nostri team in Italia. Il fatto che con elevata probabilità vedrà la luce anche nei Paesi europei in cui operiamo è per noi motivo di grande orgoglio, un riconoscimento del nostro impegno e del nostro know-how”, commenta Marco Delaini, Managing Director di FANUC Italia. Per FANUC la sostenibilità ha radici storiche. Un approccio circolare deve, infatti, iniziare nelle fasi di progettazione della macchina stessa. Sono il design e la struttura con cui vengono concepiti i nostri macchinari a consentire di rimetterli a nuovo quando necessario e di contribuire così alla riduzione dei consumi energetici tipici della produzione classica. Attraverso le nostre soluzioni siamo oggi in grado di offrire ancor più affidabilità e innovazione ai nostri clienti, che possono così mantenere operative le proprie linee di produzione più a lungo, risparmiando e contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale”.

Basti pensare che l’MTBF (Mean Time Between Failures) di FANUC – parametro che misura l’affidabilità di un prodotto o di un processo e contribuisce a identificare l’efficienza produttiva complessiva di una determinata azienda – supera il 99%.

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