Le nuove frontiere della manifattura additiva: un progetto dell’Università di Padova guarda al futuro con i componenti a variazione locale di proprietà.
Tra le più recenti linee di ricerca in materia di manifattura additiva c’è la possibilità di sviluppare applicativi e componenti capaci di rispondere in modo avanzato a necessità funzionali e fisiche specifiche: oggetti multimateriale e con una geometria intelligente, progettati e prodotti in modo più sostenibile, ottimizzato e smart.
“Functional Design for Additive Manufacturing”, il progetto recentemente concluso dell’Università di Padova e guidato dal Professor Gianpaolo Savio, si colloca all’avanguardia in Italia nell’esplorazione dei paradigmi progettuali che possono guidare nella produzione di nuovi modelli ibridi.
Il progetto ha una duplice finalità: indagare i modi per progettare, verificare e produrre, attraverso nuove tipologie di stampanti, oggetti multimateriale, e individuare sistemi e workflow per disegnare rapidamente ed efficacemente componenti con geometrie ottimizzate, attraverso l’uso di strutture reticolari.
Il lavoro di ricerca è interessante anche perché è stato condotto a stretto contatto con realtà aziendali che hanno permesso di verificare immediatamente e prototipare soluzioni reali per i settori del medicale, dello sport e della manifattura.
Tra gli esempi sviluppati vengono citati componenti meccanici ibridi morbido/rigido, pattern aerodinamici per caschi per ciclismo, supporti protesici reticolari, in collaborazione con le Università di Udine e Bologna e con partner aziendali quali 3DFAst, Eurocompositi, Enginsoft e Fablab Venezia.
Il percorso è stato in grado di sviluppare congiuntamente vari aspetti della ricerca applicata, come sottolinea il professor Alessandro Ceruti dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Dipartimento di Ingegneria industriale in una nota, “La collaborazione fra Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e l’Università di Padova ha portato a sviluppare concetti innovativi nel campo delle strutture reticolari a variazione locale di densità, dimostrando come le Università italiane sappiano lavorare insieme per sviluppare ricerche innovative di interesse per il mondo industriale”.
I lavori hanno individuato modalità e possibilità per progettare in modo nuovo, rapido, efficiente oggetti a variazione locale di proprietà, più sostenibili in termini di tempo e utilizzo delle risorse.
Immagini courtesy Riccardo Sponchiado e Pierandrea Dal Fabbro (ricercatori)