A pochi mesi dal lancio consegnati già quattrocento esemplari – La HP3DX100 di Hamlet viene venduta a un prezzo di listino di 1.499 euro.
L’azienda taiwanese Hamlet, i cui prodotti per le telecomunicazioni e per il networking sono distribuiti in Italia dal Gruppo Careca, qualche mese fa ha deciso di entrare nel mondo delle stampanti 3D con un modello interessante che si colloca a metà strada tra le macchine di produzione “artigianale” entry level (sempre più numerose sul mercato e reperibili anche a meno di mille euro) e quelle di fascia bassa dei brand più consolidati (MakerBot Replicator, per fare un esempio, in vendita a 2900 dollari). Il risultato è la stampante Hamlet HP3DX100. Pur avendo caratteristiche tecnologiche in linea con i modelli di base, il suo punto di forza principale è rappresentato dal fatto che ha un “involucro” molto curato, oltre al fatto che può godere di un livello di assistenza buono, assicurato dalla rete italiana di Hamlet. Il prezzo di listino è di 1.499 euro e a questo si attiene Mediaworld che la vende online qui (questo link come il successivo potrà non essere più valido nei prossimi giorni), mentre Amazon la sta vendendo oggi 23 marzo a 1.286 euro. I materiali di consumo, i filamenti “originali” Hamlet, vengono venduti a 59 euro al chilogrammo, ma si possono trovare sul mercato anche a molto meno, cercando ad esempio tra le offerte di Ali Express.
Nota: Abbiamo inserito in questo articoli immagini in alta risoluzione, in modo che possiate ingrandirle, con due clic successivi, per vedere nei minimi dettagli la qualità di stampa. Non sono di pubblico dominio e sono protette da copyright, ma se volete scaricarle e usarle fatelo pure purché citiate 3D Printing Magazine e inseriate il link al nostro sito.
Le caratteristiche
La tecnologia di stampa della HP3DX100 è, come si legge nelle caratteristiche tecniche diffuse da Hamlet, è la “deposizione additiva di materiale termoplastico”. Una definizione generica che corrisponde alla FDM (Fused Deposition Modelling), la modellazione a deposizione fusa sviluppata alla fine degli anni 80 da Scott Trump, cofondatore in seguito di Stratasys. Ora il brevetto per questa tecnologia è scaduto (ne parliamo qui), ma FDM è un marchio registrato di Stratasys e quindi non si può usare. Tanto che il progetto RepRap preferisce per la stessa tecnologia adoperare il termine Fused Filament Fabrication (FFF). Ad ogni buon conto, il principio della stampa additiva tramite filamenti in materiale termoplastico (ABS e PLA) è lo stesso. La stampante 3D di casa Hamlet supporta file Gcode e Stl, ha un livello di precisione di ±0.2 mm/100 mm, un diametro dell’ugello di stampa pari a 0,4 millimetri e una velocità di stampa di circa 24 centimetri cubi all’ora. Le dimensioni massime di stampa sono di 225 x 145 x 150 millimetri. Puo stampare in collegamento Usb con un computer o direttamente tramite file caricati sul lettore interno di SD Card. Viene venduta, tra gli altri accessori, con un kit di strumenti per la rifinitura dei modelli, una base di supporto per la stampa e una bobina di filamento ABS bianco da un chilogrammo.
HP3DX100 all’opera
Abbiamo girato un breve video della stampante mentre stava producendo il fischietto che vedete più avanti in questa pagina. Eccolo:
Alle prese con il fischietto
Avete visto sopra il breve filmato che abbiamo fatto durante la costruzione di un fischietto in ABS e in questa pagina vi sono alcune immagini di prodotti che abbiamo fotografato sul posto, molti dei quali appena “sfornati” dalla HP3DX100. Silenziosa e sufficientemente veloce (circa mezz’ora per il fischietto), ci ha fatto una buona impressione. Più che adatta per entrare in una scuola, nello studio di un progettista, nel laboratorio di un artigiano o di un hobbista. Ecco la sequenza di scatti della “genesi” del fischietto:
Alcune altre immagini di modelli