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Quattro impianti produttivi nel Tunnel dell’Innovazione di Mecspe

Cuore della prossima edizione di Mecspe, a Fiere di Parma dal 28 al 30 marzo, sarà il Tunnel dell’Innovazione. Un’iniziativa senza precedenti, realizzata grazie alla collaborazione con il Cluster Fabbrica Intelligente (CFI), che riunisce oltre 300 soci, tra imprese, università, centri di ricerca e altri stakeholder.

Nel tunnel verranno presentati i quattro lighthouse plant (LHP), progetti di Ansaldo Energia, ABB Italia, Tenova/ORI Martin e Hitachi Rail Italy, che il Cluster ha selezionato per conto del Ministero dello Sviluppo Economico come fiore all’occhiello del made in Italy ed esempio del “saper fare” nazionale da mostrare in Italia e all’estero.

Quelli del tunnel dell’innovazione sono veri e propri impianti produttivi da esplorare, basati sullo sviluppo e applicazione delle tecnologie digitali previste nel Piano Industria 4.0, che oltre agli aspetti organizzativi e tecnologici mettono in evidenza altri principi: la centralità dell’uomo nel suo ruolo, nel rispetto di dignità e sicurezza; la necessità della collaborazione come unica via percorribile per rafforzare la competitività e il valore aziendale e la compatibilità ambientale.

Nella fattispecie, i Lighthouse Plant del tunnel dell’innovazione sono pensati come impianti in evoluzione che, a valle di una prima fase di installazione, saranno oggetto di un progetto di ricerca industriale e innovazione che coinvolgerà fornitori di tecnologie, system integrator, enti di ricerca e università, e punterà alla realizzazione di ulteriori innovazioni da testare proprio nell’impianto lighthouse.

Maruska Sabato, project manager di Mecspe

Come spiega Maruska Sabato, Project Manager di Mecpse “il Tunnel dell’Innovazione, realizzato in collaborazione con il Cluster Fabbrica Intelligente, offrirà al visitatore un’esperienza immersiva e totalizzante attraverso cui scoprire il futuro della fabbrica intelligente. Attraverso queste eccellenze sarà mostrata la via da intraprendere per stare al passo con i tempi e rimanere competitivi”.

I quattro lighthouse plant del tunnel dell’innovazione

Ansaldo Energia, terzo produttore mondiale di Power Generation, si occupa di centrali termiche, turbine a gas e a vapore, turbogeneratori. Nel progetto ci saranno otto aree applicative, ognuna corrispondente a un obiettivo da raggiungere: gestione operativa della produzione, gestione operativa fisica, gestione prestazioni asset produttivi, gestione dati tecnici, gestione dati qualità e manifattura additiva, smart safety, smart training e cyber security. Il LHP di Ansaldo Energia (AE) è un progetto strettamente collegato all’investimento strategico che l’azienda ha promosso per rafforzare capacità tecnologiche e competitività dei siti industriali di Genova, in relazione all’allargamento della loro missione per produrre le turbine di tecnologia ex Alstom acquisita nel 2016, senza prendere in carico la Fabbrica di Mannheim. La principale caratteristica delle tecnologie digitali sviluppate, applicate e dimostrate nel LHP è quella di avere l’obiettivo di aumentare le capacità e competenze del Capitale Umano, che è al centro della Trasformazione Digitale di AE. In particolare, verranno dimostrate applicazioni volte a migliorare la sicurezza del lavoro attraverso tecnologie wearable replicabili in diversi scenari operativi, a sviluppare modalità innovative di formazione facendo leva su AR/VR e a tracciare in tempo reale tutte le operazioni produttive per sfruttare dati ed informazioni al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia dei processi di produzione, di controllo qualità e di manutenzione. AE sarà presente a MECSPE coinvolgendo anche alcuni rappresentanti della sua filiera di fornitori di macchine, attrezzature, componenti e lavorazioni, della quale fanno parte molte PMI italiane e verso la quale ha recentemente indirizzato l’iniziativa AENet 4.0, in collaborazione con la rete dei DIH (Digital Innovation Hub) di Confindustria, per valorizzare gli investimenti nelle nuove tecnologie digitali. Insieme a loro saranno presenti le startup e le PMI innovative selezionate con la Call for Innovation DIGITAL X FACTORY che, insieme ai partner consolidati di AE quali Università, Centri e grandi Vendors Tecnologici, hanno contribuito a sviluppare i contenuti del LHP in logica di Open Innovation.

ABB Italia è una multinazionale operante nei settori della robotica, dell’energia e dell’automazione.
Il progetto ABB Lighthouse Plant, promosso dal MISE nel quadro del Piano Nazionale Impresa 4.0, prevede un intervento sui tre siti ABB Italia di Dalmine (Bergamo), Frosinone e Santa Palomba (Roma), dove si producono interruttori di Media e Bassa Tensione. Il progetto è nato grazie al supporto del Cluster Fabbrica Intelligente, che si è fatto promotore di azioni innovative su impianti produttivi che rappresentano l’eccellenza in Italia. ABB Italia presenterà quindi a MECSPE sia i prodotti core realizzati nelle sue tre fabbriche faro, sia le tecnologie a supporto dei processi produttivi. I progetti uniscono l’eccellenza produttiva di ABB Italia con le applicazioni di robotica e automazione interconnessa che rendono possibile la gestione ottimale dei processi all’interno delle fabbriche. La complessità della gestione della produzione all’interno degli stabilimenti ha portato ABB Italia, a partire dal 2008, a sviluppare processi prima in chiave lean e poi in chiave digital, per approdare oggi a essere industria faro nel panorama italiano. Grazie alle tecnologie sviluppate da ABB Italia tramite la piattaforma ABB Ability TM e alla collaborazione con partner tecnologici e università, è stato possibile progettare impianti di produzione multi-prodotto automatizzati e altamente flessibili, in cui i processi produttivi siano tracciabili, trasparenti e interconnessi, per una totale digitalizzazione della fabbrica. Tali soluzioni sono replicabili non solamente negli impianti ABB Italia, ma anche in altri impianti del mondo imprenditoriale italiano e estero.

Tenova/ORI Martin. Un progetto che mette insieme Tenova, in qualità di fornitore di impianti per l’industria metallurgica e mineraria del Gruppo Techint, e ORI Martin, azienda siderurgica bresciana, attiva nella produzione di acciai speciali. L’obiettivo del progetto è produrre acciaio 4.0 attraverso macchinari innovativi e connessi, con un’attenzione particolare alla tracciabilità, alla safety e all’integrazione tra uomo e robot. Il progetto Lighthouse Acciaio_4.0 fa riferimento al settore siderurgico e metallurgico, che si caratterizza per un’accentuata ciclicità e volatilità, dovute sia alla crisi economica che al rapido cambiamento del mercato, e ha l’obiettivo di realizzare una Cyber Physical Factory dell’acciaio che, attraverso l’utilizzo delle tecnologie abilitanti di Industria 4.0, permetta l’integrazione verticale, orizzontale e trasversale del ciclo manifatturiero. I vantaggi di questo nuovo modello di fabbrica sono molteplici: esso porterà a un incremento della produttività, accompagnato da un minore utilizzo di materiali ed energia, e da una riduzione dell’impatto ambientale. In due parole: efficienza e sostenibilità ambientale, accompagnate da una maggiore ripetibilità nel rispetto della flessibilità richiesta dal processo di produzione dell’acciaio da rottame.

Hitachi Rail Italy, società del Gruppo Hitachi che opera nella produzione e commercializzazione di materiale rotabile, ha sede e stabilimenti a Napoli, Pistoia e Reggio Calabria. “Inspire the Future” è il sui progetto Lighthouse che ha l’obiettivo di sostenere il processo di digital transformation di tutta la catena operativa nei siti di Reggio Calabria, Napoli e Pistoia. Il progetto include lo studio di nuove piattaforme di prodotti con prestazioni evolute in termini efficienza, qualità e sicurezza, a vantaggio quindi della sostenibilità ambientale e della “passenger experience” e quello relativo a metodi di progettazione avanzati e digitali che consentano di incrementare le prestazioni del prodotto (per peso, ingombro e costo) nel rispetto dei vincoli operativi. Partner del progetto di ricerca sono l’ITIA del CNR, l’Università degli studi di Firenze, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, l’Università di Salerno. Gli investimenti di sviluppo industriale programmati sui tre plant italiani sono abilitanti per la digital transformation e indirizzati sia alle infrastrutture informatiche che alle capacità produttive: la realizzazione di nuove reti dati, il potenziamento delle capacità di calcolo necessarie alle simulazioni, un nuovo PLM per la gestione di tutto il ciclo di vita del prodotto nonché investimenti in robotica per la saldatura e in centri di lavoro digitali.

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