Uno show cooking con Davide Oldani. Protagonista Vortipa, uno dei formati di pasta 3D scelti da Barilla (lune e rose sono gli altri) e presentati in occasione dell’ultima edizione del Cibus di Parma, presentata nella serata di ieri nella cornice di New Craft, la mostra in corso a Milano alla Fabbrica del Vapore e inserita nel programma della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano. Curata da Stefano Micelli, docente di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università Ca’ Foscari a Venezia e autore di Futuro Artigiano, la mostra pone al centro le possibili declinazioni della manifattura digitale. E il cibo, naturalmente, ne fa parte.
Per la prima volta in cottura
Del progetto dal quale è nata la pasta 3D di Barilla abbiamo avuto modo di parlare in altre occasioni.
Della performance di ieri ci sembra interessante sottolineare due aspetti.
Il primo è che per la prima volta la pasta è stata “cotta e mangiata”, secondo una ricetta di Davide Oldani. Una pasta di grano duro fresca, che dunque richiede un paio di minuti di cottura. Cinque minuti per la preparazione del piatto, secondo la narrazione di ieri: e in quei cinque minuti rientra anche la stampa vera e propria della pasta.
Il secondo è che l’allestimento proposto andava oltre la sola stampante: il bancone presentava contenitori con i grani che il cuoco può scegliere per il proprio impasto, un piccolo mulino per ottenerne la farina necessaria e persino un orto idroponico, perché il ciclo fosse completo.
Da 20 minuti a 2 minuti
Un’idea di cucina sicuramente interessante, ma ancora un po’ in là da venire. Barilla non ha parlato di una realizzazione su scala industriale della sua stampante, né di una eventuale produzione di cartucce di impasto di semola e acqua pronti all’uso da parte di chef creativi.
Del resto, ci è stato raccontato da chi questo progetto l’ha visto nascere direttamente in Olanda, quando il primo campione di pasta fu estruso dalla stampante 3D, più di due anni fa, ci vollero 20 minuti per un solo pezzo.