Home Industria 4.0: i consigli di Proto Labs per interpretarla al meglio

Industria 4.0: i consigli di Proto Labs per interpretarla al meglio

L’euforia che circonda il concetto di Industria 4.0 è tangibile: si aprono nuove opportunità attraverso l’utilizzo della produzione digitale, della robotica e dell’automazione. Molti dibattiti sull’Industria 4.0 si sono focalizzati più sulla meta da raggiungere che sul percorso da compiere. Si tratta di processi di produzione collegati a Internet, basati sull’automazione avanzata e sulla robotica, in grado di offrire livelli ineguagliati di produttività, qualità ed efficienza e di aprire le porte verso modelli commerciali completamente nuovi quali la servitization e la produzione su ordinazione.

Per Stephen Dyson, Responsabile per l’Industria 4.0 presso Proto Labs la sfida consiste nel tradurre tutto ciò in realtà, nel definire i dettagli che consentano alle aziende di passare dalla modalità produttiva attuale ad un futuro caratterizzato dalla produzione digitale e da alti livelli di automazione.

Questo viaggio non coinvolge solo i reparti di produzione ma l’azienda nel suo contesto più ampio e la relativa supply chain. Questo perché l’Industria 4.0 non rappresenta solo un approccio diverso alla produzione ma anche un modo completamente nuovo di concepire la gestione della supply chain.

Nasce un paradigma diverso

Considerate l’impatto dell’Industria 4.0 e della fabbricazione digitale sulla produzione e sui processi aziendali tradizionalim, dice Dyson. L’Industria 4.0 è caratterizzata da tempi di consegna ultra‐brevi, produzione su domanda, personalizzazione di massa e offre ai produttori, indipendentemente dalle loro dimensioni, l’opportunità di competere in un contesto globale.

Pertanto, la tradizionale catena di valore che va dallo stabilimento al rivenditore all’ingrosso, dal grossista al dettagliante e da questi al consumatore, nella quale ogni fase è contraddistinta da grandi quantitativi di scorte, viene abilmente messa da parte grazie alla connettività digitale. I clienti possono ordinare direttamente i prodotti, interagendo con strumenti di configurazione online e sistemi di ricevimento degli ordini ERP (Pianificazione delle risorse aziendali) basati sul Web. Una volta ricevuto l’ordine, le fasi di produzione e consegna seguono automaticamente.

Alcuni produttori possono essere tentati di respingere questo concetto considerandolo una montatura o addirittura fantascienza, ma lo fanno a loro rischio e pericolo: in un numero sempre maggiore di aziende, l’Industria 4.0 inizia a prendere piede, in quanto i fabbricanti uniscono le tecniche di produzione digitale alla connettività Web, trasformando così in modo reale quello che un tempo si riteneva impossibile da raggiungere.

Al via la produzione connessa

In Proto Labs, per esempio, si utilizzano le tecnologie avanzate di stampa 3D, lavorazione con macchine CNC e stampaggio a iniezione per produrre pezzi in pochi giorni, e questo ha permesso di diventare la fonte di produzione digitale più rapida al mondo per i prototipi personalizzati e le produzioni di bassi volumi, offrendo a progettisti e tecnici di tutto il mondo una rapidità senza precedenti di immissione dei prodotti sul mercato.

La forza di questo approccio non si basa soltanto sulle singole componenti della tecnologia di produzione di cui si avvale Proto Labs, ma sul modo in cui la produzione digitale rende tali tecnologie disponibili nell’ambito di un processo interamente digitale che inizia dal cliente e si conclude con il pezzo spedito, magari il giorno dopo essere stato ordinato.

Il sistema di preventivazione automatizzato e basato sul Web, per esempio, offre prezzi in tempo reale calcolati dal software proprietario che traduce i modelli digitali CAD 3D in istruzioni da impartire alle apparecchiature di produzione ad alta velocità.

Tecnici esperti nelle applicazioni sono disponibili per fornire assistenza relativamente alla progettazione e migliorare il servizio e la scelta dei materiali. L’analisi di realizzabilità avviene in poche ore e non più in giorni.

Il tutto è supportato da un business model basato sul Web che rende il servizio semplice e pratico da usare, indipendentemente dal fatto che il cliente si trovi a Birmingham, Bangalore o Brisbane.

Come compiere il salto

È ovvio che tali capacità rappresentino un paradigma molto diverso dai business model convenzionali e dalla tradizionale catena di valore. Essi richiedono investimenti in integrazione, per esempio. I sistemi di back office devono essere aggiornati e occorre sviluppare applicazioni Web rivolte ai clienti.

I dati analitici assumono una maggiore importanza. Le aziende scoprono di solito che il profilo di competenze della loro forza lavoro deve cambiare: le tradizionali competenze di produzione diventano meno importanti mentre quelle relative alla produzione digitale, robotica e automazione assumono un rilievo sempre maggiore.

Per alcuni, l’Industria 4.0 è molto simile allo stabilimento automatizzato degli anni 80 del secolo scorso, quando si temeva che i robot avrebbe sostituito completamente l’uomo e assunto il controllo delle aziende. Ma questo , come si è visto, non è mai accaduto. Non certo perché la tecnologia non fosse all’altezza, ma perché il business model sottostante non era cambiato. Con l’Industria 4.0 serviranno nuove e ancora più specializzate competenze.

Il consiglio di Proto Labs formulato da Dyson è quello di cogliere i vantaggi commerciali derivanti dai progressi tecnologici nell’epoca dell’Industria 4.0.

In parole semplici la fabbricazione digitale è una serie di connessioni che va dal collegamento dei clienti ai processi aziendali, alle tecnologie di produzione. Iniziate dunque a creare queste connessioni, considerando ciascuna di esse come un ulteriore passo verso la produzione digitale.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

css.php