Cambiare pelle e preparare il futuro. Questo viene richiesto al sistema produttivo italiano e l’iniziativa Industria 4.0 varata dal Governo va in questa direzione. Noi l’abbiamo intercettata mesi fa e ci siamo adeguati.
Con questo numero, infatti, anche la rivista cambia pelle e si incammina sulla strada del business to business, parlando di stampa 3D e manifattura additiva al settore professionale, coinvolgendo gli interessati che fanno parte del mondo delle imprese.
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Da più direzioni, e continuamente, ci arrivano segnali che dicono che l’additive manufacturing ha iniziato il percorso che porterà a cambiare il modo di produrre.
Insieme ad altre trasformazioni tecnologiche, prima fra tutte, l’Internet of things, costruirà quell’ibrido che si chiama mondo digitale.
Proprio con questo numero introduciamo il tema di Industria 4.0. Ma non lo esauriamo: sarà un continuo parlarne. Per adesso circoscriviamo l’area di influenza che la stampa 3D ha nel contesto della trasformazione industriale in atto e lo facciamo con quei professori universitari che stanno studiando il fenomeno e in un certo senso contribuiscono a guidarlo. Gli scenari cui facciamo riferimento, pertanto, non possono essere solamente quelli del nostro piccolo Paese. Il nostro sguardo deve andare in Europa e nel mondo, per capire come si fa parte di un sistema globale di produzione.
Stavolta lo facciamo puntando lo sguardo a Londra e a Bruxelles, per capire come le cose che accadono nei centri nevralgici europei possono influenzare l’additive manufacturing anche in casa nostra. I settori cui volgiamo lo sguardo sono quelli della manifattura e dell’automotive, del medicale e dell’elettronica, e comunque tutti quelli in cui la stampa 3D ha ragione di inserirsi per creare la nuova industria.
La volontà di essere un punto di riferimento per il mercato degli utenti e degli operatori nazionali ci spinge a fare inchieste come quella che analizza come vengono interpretati dai produttori di stampanti 3D i servizi post vendita.
E anche come la directory italiana dei produttori e rivenditori di filamenti per stampanti desktop professionali: si tratta di una prima edizione, che sarà replicata e completata l’anno prossimo con le indicazioni che arriveranno dal mercato.
La vocazione alla pratica rimane e si concretizza nell’attenzione al software, alle stampanti 3D e ai dispositivi che partecipano alla trasformazione digitale. Stavolta abbiamo provato la stampante stereolitografica Dws Xfab e montato una Velleman Vertex. E siamo andati a vedere e a toccare con mano Hp Sprout Pro, uno dei sistemi con cui la società americana vuol portare il 3D in tutti i luoghi di lavoro.
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