L’industria degli inchiostri conduttivi è alla ricerca di una propria forma definitiva e probabilmente la troverà nel 2017 grazie alle molte opportunità che stanno nascendo.
La strategia prevalente dei fornitori è attualmente quella di avere il più ampio portafoglio di prodotti, per seminare in più mercati, raccogliendo quanti più feedback possibili e creando di reti di rapporti a valore.
Negli ultimi quattro anni l’industria ha già individuato diverse aree di applicazioni, che IDTechEx ha riportato nel rapporto Conductive Ink Markets 2017-2027: Forecasts, Technologies, Players.
C’è Il fotovoltaico, alla ricerca di bassi costi per Kg e innovazione incrementale per ridurre il consumo d’argento per wafer. Lo stesso vale per i display touch screeen in cui la pressione a ridurre costi e dimensioni ha spinto a usare inchiostri conduttivi per sostituire le pellicole sottili basate sui polimeri.
Automotive, tessuti elettronici, pellicole trasparenti conduttive sono altri settori che stanno introducendo l’utilizzo di inchiostri conduttivi.
Spazio all’intelligenza
Ma una parte consistente dell’industria pare essere attratta dalla 3D printed electronics. L’idea alla base è quella di combinare la stampa 3D di materie plastiche con quella di inchiostri conduttivi per creare forme 3D personalizzate con circuiti integrati. Questo permetterà la progettazione e la stampa 3D di oggetti intelligenti. L’innovazione qui sarà su una più bassa conducibilità e sull’adesione degli inchostri conduttivi a una magigore varietà di substrati plastici.
E poi c’è la stampa di PCB. La tecnologia è più matura, ma i vantaggi di costo non sono ancora sufficienti per renderla una valida alternativa alla tecnologia attualmente più affidabile. Nel complesso, IDTechEx si attende che nel 2017 le stampanti professionali per PCB multi-strato continuino la loro penetrazione nelmercato.