Secondo la recente ricerca dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano +16% il valore degli acquisti online è cresciuto del 16% rispetto all’anno precedente, fatturando 16,6 miliardi di euro.
Non tutti i settori però hanno tenuto lo stesso passo. Quelli più digitalizzati sono turismo, abbigliamento, informatica, elettronica, editoria e arredamento. Tra i settori che invece hanno ritardato la loro svolta digitale, ma che sono pronti a crescere c’è il bricolage.
Il Fai-da-Te è un mercato che secondo Findomestic (Osservatorio Consumi) vale oltre 5,5 milioni di euro e che nel 2014 è cresciuto dell’1,8%.
I determinanti della crescita sono la cultura del riciclo e riuso, l’attenzione al risparmio, ma anche il gusto di fare (making).
Paradossalmente il settore viene ritenuto in ritardo nella sua rivoluzione digitale dato che, essendo un settore molto tecnico, si fonda sui consigli e sulle raccomandazioni degli esperti in negozio.
Ma la startup ManoMano, lanciata sul mercato italiano lo scorso agosto, sta fornendo altri segnali, dato che ogni mese vede raddoppiato il proprio volume di affari. Il suo caso può essere annoverato fra le prove che gli italiani stanno abbinando il fai-da-te all’ecommerce.
La società è nata da un’idea di due colleghi di lavoro, Philippe di Chanville e Christian Raisson, che lamentavano la mancanza di scelta di materiali su internet per coltivare la loro passione maker. L’idea imprenditoriale prese forma nel 2012 e nel giro di un anno è nata MonEchelle. Oggi l’azienda ha oltre 50 collaboratori che dalla sede parigina gestiscono anche le operazioni internazionali in Italia e Spagna.