«La prossima rivoluzione industriale non solo cambierà il mondo, ma lo sosterrà». Con queste parole Stephen Nigro, direttore del 3D printing di HP conclude il proprio intervento sul blog aziendale in merito ai temi discussi al World Economic Forum di Davos.
Per Nigro l’impatto del cambiamento industriale sarà nel fatto che il digitale diventerà il fisico con la semplice pressione di un pulsante.
Per anni, sottolinea il manager di HP, le stampanti 3D sono state utilizzate per creare prototipi e piccole parti. Con l’introduzione della stampante 3D HP Jet Fusion, le parti fisiche possono essere create 10 volte più velocemente e metà del costo che con i sistemi precedentemente utilizzati.
Siamo ora sulla strada della produzione, con file digitali che possono essere trasmessi in qualsiasi parte del mondo e possiamo permette alle merci di fluire nel modo più efficiente.
Nel post sul blog Nigro sottilinea come progettisti e ingegneri saranno in grado di lavorare da qualsiasi luogo, liberi dai vincoli dettati dalle tecniche di produzione tradizionali, come lo stampaggio a iniezione.
Potranno progettare prodotti con un grado di granularità e precisione senza precedenti, rendendo possibile la produzione di beni che semplicemente non possono essere fatti oggi.
E così come i file digitali vengono trasmessi in ogni parte del mondo, possono anche essere adattati per le esigenze locali o personali prima che passino alla produzione.
Personalizzazione di massa
Per i consumatori, insomma, la tecnologia additiva, per la prima volta al mondo consente tanto la produzione di massa, quanto la personalizzazione di massa.
La digitalizzazione della produzione consente anche di tenere cicli di miglioramento più veloci. Modificare un file digitale è molto più semplice che cambiare lo stampo di un prodotto o addirittura una linea di assemblaggio.
Per Nigro questa efficienza della produzione creerà opportunità, anche per lavori di produzione che erano stati esternalizzati e delocalizzati e che invece diventerà necessario avere più vicino a dove i prodotti finali saranno offerti, acquistati e consumati.
Nuove imprese, nuovi materiali
Nigro è fiducioso: nuove imprese saranno create per supportare l’ecosistema di produzione 3D. Oggi si sta costituendo un ecosistema aperto per identificare i materiali sostenibili da cui saranno realizzati i componenti e prodotti, e HP sta lavorando con partner in diversi settori per trovare i materiali da utilizzare nella produzione digitale.
La rivoluzione industriale digitale è stato uno dei temi dell’edizione 2017 del World Economic Forum, ed è stata discussa in tema di materiali, prodotti, spedizioni, commercio, imposizione fiscale e regolamenti. Cosa è un’esportazione o un’importazione quando il “prodotto” esiste solamewnte in formato digitale? E come dovrebbe essere tassato? si chiede Nigro.
L’industria manifatturiera oggi vale 12mila miliardi di dollari. A questo mercato il 3D printing promette che producendo di più localmente si potrà in breve tempo risparmiare il 5% della fornitura di petrolio del mondo. In più, i prodotti possono anche essere costruiti con materiali da riutilizzabili dopo il consumo, riducendo gli scarti. E non ci sarà bisogno di magazzino prodotti invenduti.
Gli economisti, conclude Nigro, descrivono questo cambiamento come un disaccoppiamento tra la crescita economica e le risorse limitate del mondo. E non è niente di meno che la creazione di un futuro ecologico, a beneficio di tutti.