Home Stampa 3D HP Metal Jet, al via la seconda rivoluzione del 3D printing

HP Metal Jet, al via la seconda rivoluzione del 3D printing

HP ha presentato la nuova tecnologia Metal Jet, con cui punta a portare la stampa 3D con metallo sul mercato di massa.

Un fenomeno, quello della produzione additiva a metallo, destinato a cambiare raficalmente la prospettiva del manufacturing.

La tecnologia, sostiene HP, sarà in grado di fornire la produzione industriale di parti meccaniche funzionali con un aumento della produttività superiore fino a 50 volte rispetto agli altri metodi di stampa 3D a metallo e alla metà del costo degli altri sistemi a tecnologia binder jetting attualmente presenti sul mercato.

«Per arrivare al livello della produzione di massa serve accelerare la presa che ha la tecnologia», ha detto durante il webcast di presentazione Tim Weber, Global Head Metals 3D Printing Business, un manager da 24 anni in HP, passato al 3D cinque anni fa («mi sono focalizzato da subito sulle plastiche, poi due anni fa mi sono concentrato sulla ricerca sui metalli»).

C’è da dire che il modello per raggiungere l’obiettivo fissato da Weber c’è già, ed è quello sperimentato con la diffusione sul mercato globale delle stampanti 3D HP Jet Fusion per polimeri.

«Abbiamo di fronte un mercato da 12 trilioni di dollari – ha detto Weber -. E ora siamo al punto di svolta. A questo mercato serve capire che può far diventare la stampa 3D uno strumento di produzione di massa. Per farlo serve sbloccare le capacità di prododuzione, creare materiali abbordabili e appropriati all’uso che se ne farà».

Si diceva di un modello di approccio al mercato già testato come vincente: «Con le Jet Fusion abbiamo democratizzato la stampa 3D, con modelli per la produzione (4200) e per la prototipazione e il colore (500/800). Lo abbiamo fatto con la plastica, ora lo faremo con i metalli».

Ma cosa serve per “reinventare” (termine caro ad HP) il mercato della stampa con i metalli, così come avvenuto fatto con la plastica? Tre cose, indica Weber: «una tecnologia dirompente, numeri convincenti, grande qualità».

Metal Jet, una tecnologia che il mondo sta aspettando

Il mondo va a metallo, ha detto in modo deciso Weber: «basti dire che ogni anno si producono 1700 milioni di tonnellate di ferro e acciaio, che serve tanto alla produzione specializzata, quanto a quella di massa».

E la tecnologia HP Metal Jet nasce proprio per essere in grado di affrontare la produzione di massa. Per farlo, il costo della stampante deve posizionarsi sotto i 400mila dollari.

La prima stampante Metal Jet nasce con un letto di stampa di 430 x 320 x 200 mm, e all’inizio lavora con acciaio inossidabile. HP la dichiara 50 volte più produttiva delle altre stampanti a tecnologia binder jetting e delle laser.

Lavora, analogamente a quanto fa la Jet Fusion per le plastiche, partendo dalla polvere, con l’intervento di print agent e prevedendo una fase essicante prima del passaggio in forno per la creazione della parte solida.

Weber dice che HP è convinta di poter dominare il mercato perchè ha una leadership trentennale sulla tecnologia a getto, comprovata dalla produttività e affidabilità delle PageWide e dalla capacità degli ugelli, ed è avanti sul piano della ricerca chimica. La legge di Moore applicata alla tecnologia inkjet di HP porta ad avere 100 miliardi di gocce al secondo, dalle 10mila che gestiva nel 1984.

Metal Jet per la produzione di massa

Come su garantisce la qualità per la produzione di massa?
La tecnologia Metal Jet è stata testata dall’ente terzo Inspire a luglio, riportando una buona qualità superficiale del pezzo, con proprietà meccaniche che soddisfano i requisiti ASTM e gli standard ISO.

Il break even produttivo della tecnologia HP Metal Jet è fissato attorno a 50-60mila pezzi.Se per una valvola si ha un costo di 1,9-2,3 dollari a pezzo, il break even produttivo è di 55mila pezzi. Per una pinza dal costo di un dollaro, con break even sarà a 65mila pezzi.

La roadmap al 2021

Da oggi si può testare la produzione di parti tramite due partner. Da lunedì 10 settembre, infatti, parte il Metal Jet Production Service sull’apposito sito di HP, gestito dai partner GKN e Parmatech (una società di ATW), con il quale si può verificare la qualità di produzione.

A inizio 2019 prenderà il via il HP Metal Jet Production Service, un servizio online che sarà funzionale ad accelerare l’adozione della tecnologia. Il HP Metal Jet Production Service gestirà gli ordini per la realizzazione di parti finali su scala industriale.

Nel 2020 è prevista la disponibilità selezionata delle prime macchine. Nel 2021 la disponibilità della macchina a tutto il mercato.

I primi clienti che stanno testando il servizio, sono tre società medicali (Primo Medical Group, Okay Industrial, Johnson&Johnson) e due meccaniche: Wilo e Volkswagen, che ha una roadmap pluriennale per portare l’Additive manufacturing metallico in produzione.

Riguardo i materiali, come avvenuto per la Jet Fusion, anche per la Metal Jet Hp andrà creando una Open Platform, per coinvolgere i parner nello sviluppo dei materiali.

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