Home Stampa 3D Fabtotum, il tris italiano che piace nel mondo

Fabtotum, il tris italiano che piace nel mondo

Stampa, fresa e scanner in un colpo solo: la storia di Fabtotum è un successo, italiano, che si è annunciato sul nascere.

Per nutrire il proprio progetto di sistema multifunzione per la produzione personale di oggetti, la società di Tribiano, alle porte di Milano, si è affacciata al mercato con una proposta di crowdfunding su Indiegogo. Lo ha fatto chiedendo 50mila dollari e ottenendone 569mila. A questi vanno aggiunti 430mila euro da un gruppo di angel.

Fatta da 15 persone, metà dedite alla manifattura, metà a progettazione e vendita, la Srl ha a capo dello sviluppo Marco Rizzuto e Giovanni Grieco, dottori in architettura, Andrea Celani e Alfredo Marinucci, ingegneri. Freschi di laurea, si sono messi in testa di realizzare un sistema di fabbricazione personale completo di stampante, scanner e fresatrice, con 5 assi a disposizione.

L’idea è piaciuta al mercato. Lo conferma non solo la resa finanziaria del progetto ma anche il fatto che coloro che sono già utenti stanno creando terze parti da aggiungere alla macchina.

La Fabtotum esiste anche in versione rossa e bianca
La Fabtotum esiste anche in versione rossa e bianca

La Fabtotum è un cubo di 36 centimetri, con area di stampa di 24 X 21 x 21, che utilizza PLA e ABS, con una testina che arriva a 230 gradi, e che viene governata da un software con interfaccia Web, via Wifi.

L’attesa del mercato

La produzione è iniziata a settembre dello scorso anno e sono già stati prodotti prodotti 250 esemplari, destinati alle donazioni (in ottica crowdfunding, chi finanzia non compra la macchina, ma se la fa donare quando è pronta). Ma se ne vendono quotidianamente, dal momento in cui è terminata la campagna di raccolta fondi, tramite il sito, su cui si può ordinarla a prezzo speciale di 999 euro (iva compresa), mentre lo street price sarà di 1.299 euro.

A Tribiano lavorano alacremente, ma per averla bisogna attendere due mesi. È già stata venduta in 63 paesi. Prevalentemente è stata spedita negli Usa, ma ora cresce il mercato nazionale.

Tecnologia affidabile ma low cost

La macchina è fatta al 70% in Italia, la restante componentistica arriva dall’Asia. Le scocche sviluppate con una società di Bergamo che sviluppa per l’automotive.

Nelle idee dei suoi creatori, però, la soluzione deve aderire alla logica low cost e sposare soluzioni tecnologiche semplici. Quindi non ha un display, ma un Linux box interno con memory card da 8 Gb che governa la macchina.La scheda di potenza è derivata da Arduino. La superficie d’appoggio riceve varie testine. Il piatto è ibrido. Lo scanner ha una camera da 5 megapixel.

In ottica commerciale, Fabtotum è già un marchio depositato in USA, è partner Autodesk e ha avviato contatti per la distribuzione in catene del retail.

In questo video Marco Rizzuto di Fabtotum ha illustrato a 3D Printing Creative le caratteristiche fondamentali del prodotto.

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