C’è un cambiamento produttivo in atto e riguarda la fabbrica. Qualcuno insiste a chiamarlo quarta rivoluzione industriale. Ma il problema non sono le definizioni, quanto i metodi e le ripercussioni sul sistema e le persone.
Se ne è discusso in ambienti internazionali, come il World Economic Forum di Davos, in cui si è preconizzato un cambiamento globale del sistema produttivo parlando di fabbrica, automazione e Industria 4.0. Se ne parla anche al Mecspe di Parma, dove la manifattura italiana si confronta con l’impatto della trasformazione industriale in atto.
Un cambiamento che sta nel fatto che il digitale oggi diventa fisico con la pressione di un pulsante. E tutto questo ha a che fare con le stampanti 3D. Per anni utilizzate per creare prototipi, ora hanno imboccato la strada della produzione, stante proprio la trasformazione digitale. I file per produrre possono essere trasmessi in qualsiasi parte del mondo e la produzione con logica additiva può concretamente affrontare il tema dell’ottimizzazione degli scarti di materiale, ossia ridurre gli sprechi. Di più: ciò che ora si realizza altrove, potrà essere prodotto vicino all’utilizzatore finale. Letto in altro modo, significa che quelle produzioni che erano state esternalizzate e delocalizzate, possono tornare a casa.
Questo è il disegno ideale dell’ecosistema di produzione che poggia sulla stampa 3D. Per capire quanto sia già reale abbiamo iniziato un percorso di indagine assieme ai soggetti industriali e accademici interessati al fenomeno, che proseguiremo sui prossimi numeri, perché il tema ha una validità di lungo periodo e lo scenario, per definizione, si adatta ai cambiamenti. Li abbiamo coinvolti in una riflessione per capire quanto la manifattura additiva sia già parte della produzione e quanto possa realmente diventarne uno degli asset centrali. Il quadro che è emerso è realista e possibilista: limiti non ce ne sono se non quelli legati alla volontà di investimento, che è figlia di una capacità di visione imprenditoriale. Di certo la tecnologia additiva non intende porre limiti e continuerà a essere a disposizione del cambiamento.
Strumenti di fabbrica
La fabbrica del futuro, quella con la produzione additiva, sta nascendo adesso: è la sintesi che abbiamo colto. Ed è per questa fabbrica che abbiamo selezionato gli esempi più fulgidi di produzione additiva, che fanno uso, in particolare, di metallo per creare parti di prodotti ad alta complessità. Una fabbrica che avrà bisogno di tessere forti legami anche con tutte le altre tecnologie che compongono lo scenario di Industria 4.0, come la robotica, e che per concepire i propri prodotti non può prescindere dal software. Allo scopo abbiamo redatto una rassegna dei principali strumenti software per creare e gestire i prodotti, facendo un approfondimento sulla simulazione fluidodinamica. La sezione pratica comprende due prove di stampanti 3D che vanno nella direzione sopra tratteggiata: la Leapfrog Bolt, stampante professionale a tecnologia FFF caratterizzata da alta velocità, e la Sharebot SnowWhite, sinterizzatore laser di produzione italiana.