Come riporta il report globale sulla manifattura additiva Wohlers Report, la crescita di guadagni provenienti della stampa 3D a metallo ammontava al +41,9% per l’anno 2018, nel 2020 è stata del 15,2% per il 2020, nonostante la pandemia globale, mentre secondo Technavio la manifattura additiva a metallo crescerà con un tasso medio del 22% tra il 2021 e il 2025, registrando un incremento di 7,19 miliardi di dollari.
Ecco perché Elmec 3D, business unit di Elmec Informatica dedicata all’additive manufacturing, introduce nel proprio laboratorio di Brunello due nuove stampanti a metallo di Desktop Metal: Shop System e Studio System.
Desktop Metal, che ad oggi rappresenta uno dei principali player di riferimento, nasce nel 2015 con l’obiettivo di creare una stampante 3D a metallo più veloce, produttiva e accessibile rispetto a quelle già presenti sul mercato.
Il modello Studio più compatto, idoneo per prototipia e attrezzature per l’assemblaggio, è basato sulla tecnologia Bound Metal Deposition, ovvero sulla deposizione di materiale estruso, composto dall’unione di polvere di metallo e leganti polimerici, che vengono poi eliminati per dare vita ad una parte interamente metallica.
Il modello Shop lavora con tecnologia Binder Jetting, basata sulla fusione delle polveri di metallo e consente un’alta produttività per realizzare piccole e medie produzioni. Il risultato di questo processo è molto simile all’ormai consolidata tecnologia MIM (Metal Injection Moulding) che stampa metallo sotto forma di granulo, già largamente in uso in settori come automotive, aerospace, elettronico e persino per quello medicale.
Per entrambe le tecnologie, Desktop Metal ha semplificato le fasi di processo, che prevede principalmente una fase di stampa e una di sinterizzazione all’interno della fornace dedicata.
Tra i principali vantaggi delle tecnologie Desktop Metal Elmec 3D segnala l’assenza di lotti minimi, la flessibilità e la personalizzazione.
La tecnologia Binder Jetting offre un abbattimento dei vincoli geometrici e presenta un’elevata produttività, in quanto è possibile realizzare centinaia o migliaia di parti di diverso tipo, posizionandole su più strati all’interno dello stesso volume di stampa.
Questo comporta un’importante riduzione dei costi di produzione. Il riutilizzo della polvere non fusa, senza lavorazioni ulteriori, garantisce un risparmio sia in termini economici che ambientali.
Tra i metalli a disposizione per la stampa 3D ci sono diversi tipi di acciai come il 17-40ph, il 316L o legati come il cromo cobalto, adatte a diversi settori, dall’industria fino agli accessori per la moda. Altri materiali sono al momento disponibili per la soluzione Studio, come ad esempio titanio e rame.
Tra i settori applicativi più comuni, oltre a quello dell‘accessorio moda, si segnalano il power machinery, l’automazione industriale, il medicale, l’oil&gas, l’industria elettrica, dove la tecnologia consente di produrre ciò che con le tecnologie più tradizionali non sarebbe possibile, avendo sempre a portata di mano la possibilità di apporre modifiche al progetto.
Le parti in metallo così prodotte possono essere sottoposte ai più diffusi processi di trattamento superficiale e termico per ottenere un elevato livello qualitativo e di resistenza meccanica.
MECSPE, che si terrà a Bologna dal 23 al 25 novembre, sarà la prima occasione per toccare con mano la stampante a metallo Shop System presso lo spazio di Elmec 3D, stand F23, Pad 36.