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Dragonfly, service industriale di cielo e di mare

Dalla richiesta di un progetto per la produzione di parti di ricambio per navi alla riprogettazione di un componente critico per elicotteri: sono estremamente variegate le richieste che arrivano al service specializzato in stampa 3D industriale Dragonfly.

Con sede a San Lazzero di Savena (BO), Dragonfly è un service specializzato in servizi e soluzioni per la stampa 3D industriale in settori che spaziano dall’automobilistico al meccanico, dall’aerospaziale a quello dell’energia. Non si limita a “stampare pezzi”, ma padroneggia i software per la manifattura additiva per progettare e validare parti alleggerite con strutture trabecolari ottimizzate, il consolidamento di assemblaggi e il potenziamento delle prestazioni termiche con canali conformali.

Come si può intuire, Dragonfly ha a che fare con clienti particolarmente difficili da soddisfare e che richiedono ampie certificazioni. Da questo punto di vista ha ottenuto la EN 9100 per la progettazione e la produzione di componenti con tecnologie additive, focalizzata sia sullo sviluppo di nuovi prodotti con migliori performance, sia nella digitalizzazione delle operazioni di MRO, in particolare nella produzione delle parti di ricambio.

Claudio Giarda, Presidente e CEO di Dragonfly

«Per venire incontro alle esigenze dei clienti – ci dice Claudio Giarda, Presidente e CEO di Dragonfly – stiamo testando e proponendo un nuovo materiale, unici in Italia, appositamente sviluppato per tecnologie di Stampa 3D (DMLS in particolare). Si tratta di una lega di alluminio Al 2024X con inclusione di materiale ceramico. Tale combinazione conferisce al prodotto finito sia eccellenti prestazioni meccaniche (snervamento superiore ai 400 Mpa e buoni allungamenti a rottura) sia un’ottima tenuta di queste anche ad alte temperature. Questa caratteristica particolarmente apprezzata nei settori aerospazio, motorsport e oil&gas. Inoltre, è dotato di durezza e resistenza all’usura nettamente superiori alle altre leghe di alluminio della famiglia 2000».

Passando alle applicazioni, le richieste che arrivano al service bolognese sono piuttosto variegate. «Un cliente del settore navale – afferma Giarda – ci ha chiesto la sperimentazione del processo di stampa 3D, eventualmente combinato con reverse engineering/scansione 3D, per la produzione rapida delle parti di ricambio delle navi e dei sistemi d’arma della Marina Militare. Prevediamo la realizzazione di una unità mobile dotata di stampanti 3D e l’attivazione del servizio di produzione rapida di parti di ricambio anche a beneficio del sistema industriale contiguo».

Un altro cliente ha chiesto a Dragonfly di ridisegnare un componente critico per elicotteri. Il progetto ha visto la riprogettazione a scopo di alleggerimento di una parte in titanio, mantenendo inalterata la struttura esterna del componente. Attraverso l’uso di strutture reticolari, il peso del componente è stato ridotto del 40% e la forma esterna mantenuta inalterata. I prossimi step prevedono la caratterizzazione a fatica del componente.

«Un altro progetto interessante – sottolinea Giarda – riguarda l’introduzione di impianti additivi e industrializzazione del processo per la produzione seriale di parti meccaniche presso un importante player del packaging a livello mondiale. Il progetto, attualmente in corso, prevede di trasferire al cliente le competenze e le conoscenze necessarie allo sviluppo di nuovi componenti con prestazioni ottimizzate e inserire la tecnologia additiva all’interno del processo produttivo di componenti di serie».

Lo scorso marzo Dragonfly ha installato presso la sede di Bologna una nuova stampante SLM 280 2.0, con la quale sarà in grado di produrre parti fino a 280 x 280 x 360 millimetri, in alluminio e in titanio.

 

 

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