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Digital manufacturing, nel 2022 innovazione alla svolta

Ci stiamo rapidamente avvicinando alla fine di quello che è stato senza dubbio un anno di sfide, che ha visto una moltitudine di problemi sfidare e testare la resilienza, l’agilità e la robustezza del manufacturing.

Nonostante una risposta costante e, in molti casi, stimolante da parte del settore, l’incertezza abbonda ancora mentre ci avviciniamo al nuovo anno.  Naveen Poonian, CEO di iBASEt, offre alcune previsioni di produzione per il digital manufacturing nel 2022.

I produttori intensificheranno le iniziative digitali man mano che il lavoro a distanza diventerà la norma

Mentre alcuni produttori discreti inizialmente consideravano il lavoro a distanza come una reazione a breve termine alla pandemia, quest’anno diventerà un cambiamento più permanente. Avendo trovato un modo per far sì che le strutture della forza lavoro distribuita abbiano successo e con l’impossibilità di ignorare il rischio che ulteriori misure di distanziamento sociale vengano reintrodotte con breve preavviso. Un numero crescente di produttori investirà in nuove soluzioni per lavorare in questo modo nel 2022.

Secondo Poonian, garantire che il personale giusto sia in loco per svolgere compiti specifici si è rivelato molto difficile nell’ultimo anno e mezzo.

Ad esempio, le restrizioni di viaggio imposte dal governo a causa della pandemia hanno messo in luce le complicazioni derivanti dal non riuscire a ottenere il personale giusto in loco quando richiesto, con un potenziale impatto sui costi e sui risultati delle prestazioni dalla configurazione iniziale fino alle operazioni in corso.

Di conseguenza, molte aziende hanno iniziato a monitorare le proprie risorse da remoto mantenendo un certo livello di personale sul campo per il supporto.

Le operazioni remote-first consentono ai produttori di utilizzare una forza lavoro localizzata e meno qualificata in grado di svolgere una gamma più ampia di attività sotto la guida remota di professionisti qualificati, contribuendo ad affrontare la grave carenza di manodopera che i produttori, tra molte altre organizzazioni, devono affrontare.

L’esecuzione di operazioni progettate per la prima volta in remoto può ridurre significativamente i rischi per la sicurezza per la forza lavoro operativa in molte industrie pesanti diverse.

Il cloud spinge verso gli analytics

Il 2022 sarà l’anno in cui i produttori discreti inizieranno a liberare tutta la potenza dell’analisi, afferma il CEO di iBASEt. Ad oggi, alcuni hanno utilizzato l’analisi per l’ispezione di qualità e casi d’uso di sicurezza, ma sarà sempre più utilizzata in aree chiave delle operazioni, come le prestazioni complessive della produzione, l’esperienza del cliente, la tracciabilità del prodotto e i programmi di sicurezza.

Ricerche recenti hanno confermato che quasi un quarto dei produttori discreti è andato “all in” sul cloud, migrando operazioni chiave e applicazioni di analisi per sfruttare appieno i vantaggi di un’infrastruttura cloud ospitata. Affinché la rivoluzione dell’analytics decolli davvero, tuttavia, sarà necessario che altri passino al cloud.

Il digital first promuoverà un’ulteriore adozione del cloud

Il cloud in tutte le sue permutazioni continuerà a svolgere un ruolo sempre più grande e ancora più dominante man mano che i produttori ruotano verso un’economia digitale. L’abilitazione digitale è ora un elemento permanente, ma dinamico nel nostro mondo, in particolare nell’industria manifatturiera, dove sta contribuendo a guidare la trasformazione dell’Industria 4.0 in molti modi.

Questa trasformazione può scaricare i costi del data center, facilitare l’integrazione dei sistemi e fornire un approccio conveniente per ridimensionare le risorse e i requisiti dell’infrastruttura. Quando una parte o tutta la forza lavoro di un’azienda lavora in remoto, supportando i clienti che lavorano da qualsiasi luogo, l’importanza che il software sia ospitato localmente in un data center aziendale conta meno.

Il desiderio di diventare un’impresa digital-first è sempre più ricercato dai produttori più piccoli che in precedenza potrebbero non aver considerato solidi sistemi di gestione delle operazioni come parte di una strategia di Industria 4.0. Si stanno verificando nuove scoperte in termini di risparmio sui costi che hanno ridotto il costo di ingresso di tali programmi, contribuendo ad accelerare l’adozione.

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