In una delle estati più calde e aride degli ultimi decenni, provata da una siccità che sta interessando vaste aree del nostro pianeta, arriva Wop (Water Optimization Protocol), il nuovo progetto per l’agricoltura ideato da Giulia Sironi e Edoardo De Cal, talentuosi partecipanti ad Aurora Fellows e dal collega Jacopo Cometti.
Il progetto, premiato da ENI Joule, il percorso di ENI per l’impresa che permette ai giovani di creare la propria startup, ha ricevuto il riconoscimento nell’ambito del Human Knowledge Lab, l’appuntamento annuale che celebra i progetti più innovativi di mobilità sostenibile, decarbonizzazione, economia circolare e lotta al cambiamento climatico.
Aurora Fellows, il percorso di formazione ideato da Jacopo Mele che vede protagonisti i tre giovani, ogni anno prepara ragazzi e ragazze under 21 a cogliere le sfide del domani, incoraggiando partecipazione e contributo a temi di forte impatto, non ultimi la sostenibilità ambientale e il cambiamento climatico.
Uno dei settori che sfrutta di più le risorse idriche non sempre in maniera consona, e che più di altri sta subendo i danni della siccità, è l’agricoltura. Questo perché alcuni processi sono ancora poco efficienti e moderni.
In questo contesto, studi in India condotti da International Finance Corporation – World Bank Group hanno dimostrato che un’irrigazione efficiente può aumentare i raccolti fino al 40% e ridurre il consumo di acqua del 20-30%.
Proprio da questa consapevolezza nasce Wop, una piattaforma che si basa su un modello di intelligenza artificiale capace di ottenere informazioni, quali: disponibilità idrica attuale, dati chimici relativi al suolo e dati meteorologici, restituendo all’agricoltore due importanti informazioni su tempistiche e modalità di irrigazione del terreno per una maggiore efficienza.
I giovani progettisti intendono inizialmente focalizzarsi sulla coltura del mais, per poi passare alle orticole e infine abbracciare tutto il settore dell’agricoltura.
Dopo la vincita del premio, ad attendere il team di Wop c’è un percorso di incubazione con PoliHub – Innovation Park & Startup Accelerator, il quale darà ai ragazzi i migliori strumenti per realizzare in modo concreto il loro progetto.
“Vogliamo avere un alto impatto nel mercato agricolo italiano, contribuendo a limitare i danni che i problemi del cambiamento climatico, tra cui la siccità, causeranno nel futuro. Questi saranno mesi estremamente intensi, ma non vediamo davvero l’ora di viverli appieno”, racconta Giulia Sironi.
Quello che ha spinto Giulia Sironi, Edoardo De Cal e Jacopo Cometti a partecipare allo Human Knowledge Lab è stato il desiderio di mettersi alla prova e dedicarsi completamente al progetto per tutta la durata del Lab.
Abituati grazie ad Aurora Fellows a non tirarsi indietro davanti alle sfide, hanno colto l’occasione di ENI Joule e hanno portato a casa non solo un importante riconoscimento, ma anche un progetto che dà nuove prospettive concrete al settore dell’agricoltura.
“È stato un onore partecipare, abbiamo tutti e tre 20 anni e siamo stati i più giovani mai accolti in questo percorso finora. Nel futuro desidero occuparmi della sostenibilità, sia dal punto di vista ambientale che sociale.
Sono molto ottimista, non si tratta solo di emotività, oggi per le aziende è vantaggioso investire sull’ambiente e sulle persone. Sull’ambiente perché stiamo già cominciando ad accusare pesantemente gli effetti della crisi climatica, e in futuro sarà sempre più difficile. Sulle persone perché di tutte le risorse di cui dispone un’azienda, l’essere umano è la risorsa più preziosa. La diversità crea ricchezza e resilienza”, conclude Giulia Sironi.