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A cosa mi serve una stampante 3D?

Non soltanto fischietti e braccialetti con la stampa additiva – Ecco come si può sfruttare al meglio la stampa 3D spiegato da un esperto.

Comincia con questo articolo la collaborazione a 3D Printing Magazine di Paolo Aliverti (zeppelinmaker). Paolo è un artigiano digitale, appassionato di elettronica dall’età di dieci anni. Si occupa di elettronica, stampa 3D e digital fabrication dal 2011. E’ stato fondatore di Frankenstein Garage e di FabLab Milano. Racconta le sue avventure sul sito zeppelinmaker.it.

«A cosa mi serve una stampante 3D? Per che cosa può essermi utile?» Questo è quello che ci stavamo chiedendo l’altra sera io e il mio amico Francesco Ranucci, liutaio e artigiano. Appena la togli dalla sua scatola, inizi a stampare nanetti in plastica, birilli, mollette, fischietti e braccialetti. È questa la rivoluzione di cui tanto si parla? Se così fosse non andremmo tanto lontano e la rivoluzione si rivelerebbe nulla di più che una moda passeggera. In effetti la stampante è un attrezzo e come tale va trattato. È uno strumento a cui non siamo abituati, perché usa delle tecnologie di tipo additivo: crea oggetti depositando materiale. Noi siamo abituati al trapano, alla sega: a forare, tagliare, rimuovere materiale. Stampare un oggetto presuppone un punto di vista completamente opposto, a cui siamo poco avvezzi.

La macchina OpenReflex di LeoMarius
La macchina OpenReflex di LeoMarius: una 35mm a pellicola completamente funzionante.

 

Ribaltando la prospettiva, le cose iniziano a funzionare un po’ meglio. Ecco, allora, che si scoprono progetti interessanti e affascinanti. Alcuni dei migliori che ho scoperto riguardano il mondo della fotografia. Il progetto OpenReflex di LeoMarius è uno dei miei preferiti. Ci fa riscoprire la fotografia con la pellicola, ma con una macchina reflex completamente realizzata in casa nostra. Il progetto di LeoMarius è stato diviso in tre parti componibili e modificabili a piacere. Sul corpo macchina si possono montare delle vere ottiche. In questo caso la passione per la fotografia e il desiderio di comprendere il funzionamento degli oggetti ha dato vita a un interessante progetto. Molti appassionati di droni usano le stampamti per realizzare strutture leggere e personalizzate. Anche in questo caso Thingiverse propone un buon numero di progetti, tra cui un alcuni droni completi.

Il drone Flexbot-quadcopter
Il drone Flexbot-quadcopter di Flexbot stampato in 3D e pubblicato su Thingiverse.

 

Più banalmente, gli oggetti che escono dalle nostre stampanti sono parti di ricambio, che non finiranno sulla home page di Thingiverse, ma in compenso risolveranno i nostri importanti problemi casalinghi. Nessuno vi venderà mai uno sportelletto per il detersivo della lavastoviglie: la parte più piccola che potete acquistare è la porta completa. Con una stampante 3D potete replicare lo sportello nel giro di qualche decina di minuti. La possibilità di produrre ricambi, apre delle possibilità per business futuri. Quando i prezzi caleranno e le tecnologie miglioreranno ulteriormente, potremmo veder scomparire i magazzini per le parti di ricambio. Un po’ come è accaduto ai libri con gli ebook, non sarà necessario avere in magazzino centinaia di parti di ricambio, ma solo i disegni dei pezzi, archiviati su un disco. In poco tempo il pezzo di ricambio sarà tra le vostre mani, ancora caldo di stampa.

Di certo non avremo risposto alla domanda, ma vi avremo lasciato qualche utile indizio!

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