Per funzionare tutte le fabbriche hanno bisogno quotidianamente di piccoli o grandi elementi, da sostituire agli esistenti, da integrare nei processi di produzione per migliorarli.
Per lo stabilimento di Brooklyn MakerBot lo fa utilizzando le proprie stampanti 3D: lo ha spiegato sul proprio blog QUI.
Diana Pincus (nella foto in alto) che lo dirige, ha spiegato che così sono state impostate le linee di produzione per la quinta generazione di stampanti Replicator 3D: «Senza i nostri Replicator 2 e 2X, avremmo iniziato la nuova linea, ma in modo più costoso, meno efficiente, e con molto più stress».
Non solo: MakerBot ha messo a disposizione della comunità di Thingiverse i disegni degli apparecchi e degli strumenti creati. Come il computer creato utilizzando un case Raspberry Pi: con la spesa di 100 dollari ha sostituito un tablet da 500 dollari. Su Thingiverse sono stati messi anche disegni per fondine per trapani, scanner di codici a barre, attrezzature tester (nella foto qui sopra a destra).