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Mitsubishi Electric: controllori di produzione più intelligenti per difendere la manifattura dagli attacchi informatici

Il settore manifatturiero si trova oggi al centro di una sfida cruciale: proteggere l’infrastruttura produttiva in un’epoca in cui la digitalizzazione e l’interconnessione aumentano in modo esponenziale la superficie d’attacco. Uno studio globale condotto da Telstra e Omdia rivela che l’80% delle aziende manifatturiere ha subito un aumento significativo di incidenti o violazioni informatiche nell’ultimo anno, ma solo il 45% si dichiara adeguatamente preparato sul fronte della cybersecurity. Gli attacchi comportano impatti economici rilevanti, con costi stimati tra 200.000 e 2 milioni di dollari per singolo incidente.

Secondo il rapporto Dragos pubblicato a febbraio 2025, gli attacchi ransomware ai settori industriali sono cresciuti dell’87% su base annua, con la manifattura che da sola rappresenta il 69% di tutti gli incidenti. Un dato che conferma il quadro tracciato dall’IBM X-Force 2025 Threat Intelligence Index: per il quarto anno consecutivo, il comparto industriale è il più bersagliato al mondo.

L’intersezione tra IT e OT impone una nuova architettura di sicurezza

L’integrazione sempre più stretta tra sistemi IT e OT ha introdotto vulnerabilità inedite nei contesti produttivi. Gli approcci tradizionali alla sicurezza, pur restando fondamentali, non bastano più. Serve una protezione integrata direttamente nei prodotti di automazione, osserva Daniel Sperlich, Strategic Product Manager per i controllori di Mitsubishi Electric in EMEA. Con la crescente dipendenza da IoT e comunicazioni machine-to-machine, i controllori devono diventare i guardiani centrali della sicurezza industriale.

I nuovi controllori MX dell’azienda giapponese rispondono proprio a questa esigenza, offrendo un equilibrio tra precisione, affidabilità e sicurezza integrata. La loro architettura è stata progettata per mantenere la continuità operativa anche in presenza di minacce attive, senza sacrificare prestazioni o produttività.

DDoS e ransomware: la doppia minaccia che blocca la produzione

Oltre ai ransomware, che mirano a sottrarre o cifrare dati sensibili, si diffondono gli attacchi DDoS diretti ai sistemi di produzione. Un’analisi del gruppo Zayo mostra che, tra il 2023 e il 2024, la portata degli attacchi DDoS nel manifatturiero è aumentata del 257%. In media, un singolo attacco dura 39 minuti e genera perdite di circa 5.350 euro al minuto, equivalenti a 210.000 euro per incidente. In contesti produttivi just-in-time, anche brevi interruzioni possono causare effetti a catena lungo tutta la supply chain.

Il ransomware colpisce la proprietà intellettuale e i dati operativi, mentre i DDoS mirano a interrompere la continuità della produzione sovraccaricando la rete, spiega Sperlich. Entrambi rappresentano un costo che i produttori non possono permettersi.

Sicurezza integrata nei controller: prevenire senza fermare

La grande sfida per la sicurezza industriale è mantenere la protezione senza compromettere la disponibilità. In molti ambienti produttivi, infatti, non è possibile applicare patch di sicurezza o interrompere i sistemi per attività di manutenzione. Da qui la necessità di una difesa multilivello integrata nativamente nei controller, basata su segmentazione della rete, autenticazione avanzata e monitoraggio continuo.

I controllori MX di Mitsubishi Electric incarnano questo approccio. Grazie alla certificazione IEC 62443-4-2, includono comunicazioni crittografate, gestione selettiva dei permessi e autenticazione per ruoli. Ciò consente una netta separazione tra utenti finali, integratori e costruttori di macchine, garantendo un ambiente operativo sicuro e controllato. Inoltre, l’introduzione delle funzioni OPC UA server e client rafforza la connettività sicura tra sistemi di produzione e infrastruttura IT, superando uno dei punti più vulnerabili della fabbrica connessa.

Verso la “sicurezza intrinseca”: un nuovo standard per la produzione

Il concetto di sicurezza intrinseca sta diventando il nuovo paradigma per l’automazione industriale. Le imprese manifatturiere stanno investendo in framework dedicati agli ambienti OT e in soluzioni capaci di adattarsi dinamicamente al mutare delle minacce. Il panorama della sicurezza continuerà a evolversi, e i produttori dovranno adottare strumenti capaci di rispondere con la stessa velocità delle minacce stesse, sottolinea Sperlich.

In questo scenario, i controller di nuova generazione non sono più semplici unità di controllo, ma elementi cardine delle strategie di difesa industriale. Integrando sicurezza, connettività e resilienza, contribuiscono a trasformare i punti critici in barriere di protezione attiva, garantendo continuità operativa e salvaguardia dei dati in un ecosistema produttivo sempre più digitale.

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